lunedì 25 gennaio 2010

Bei-3Ag20 Fix To Cms

Il presente bond è a titolo di esempio di come funzionano le “steepener”e non costituisce sollecitazione all’acquisto.
Riprendendo il nostro discorso sulle steepener volevo farvi vedere, a scopo didattico ,2 esempi; adesso esaminiamo una steepener classica, la settimana prossima esamineremo una “TARN”.
Si tratta dell’obbligazione “Bei-3Ag20 Fix To Cms”, quotata in Italia a Piazza Affari.
La cedola è determinata dalla differenza dei tassi Swap a 10 anni con quelli a 2, il risultato è moltiplicato per 4, è prevista una cedola minima dell’1% e massima dell’8%, è prevista la possibilità del rimborso anticipato.
Come vedete, l’emittente si è salvaguardato fissando un cap e prevedendo la possibilità del rimborso anticipato.
La cedola in corso è del 7,396%, quota intorno a 102,80; ipotizzando di acquistare oggi al suddetto prezzo, il rendimento effettivo netto in caso di rimborso anticipato è dell’0,95%.
Oggi il differenziale è dell’1,78%, quindi se la cedola fosse fissata oggi sarebbe del 7,12%; credo che a Luglio grosso modo il differenziale sarà questo. La possibilità del rimborso anticipato dipende dalle aspettative sui tassi dell’emittente, se è prevista una forte crescita economica con un forte rialzo dei tassi a breve, l’emittente non rimborserà perché dall’anno prossimo pagherebbe cedole molto più basse di adesso, viceversa se teme ancora tassi fermi rimborserà.
Personalmente dico che non conviene acquistare tale bond, perché essendo ancora lunga la scadenza, è possibile che il mercato giri al contrario nei prossimi anni, con questa tipologia è bene fermarsi a 3 anni, oppure scegliere qualche TARN.

lunedì 18 gennaio 2010

CONSIDERAZIONI SULL'ANNO 2010, SECONDA PARTE

La scorsa settimana ho scritto che molti Stati si sono indebitati, ebbene quest’aumento di debito nel momento in cui avverrà il drenaggio della liquidità, si dovrebbe tradurre in aumento dei tassi d’interesse, perché aumenterà l’offerta di bonds, nel frattempo la diminuzione di liquidità produrrà una diminuzione di domanda di bonds.
Quanto ai tassi di sconto, nel primo semestre dell’anno non “vedo” rialzi, nella seconda parte un lento rialzo soprattutto negli USA, dove i tassi sono vicini allo zero e stanno uscendo prima dalla crisi.
Ricordo che i mercati finanziari vivono di aspettative, per esempio se le banche centrali iniziano ad alzare i tassi in autunno, i tassi di mercato si potrebbero alzare qualche mese prima, a meno che la mossa della banca centrale sia a sorpresa.
Riguardo al rischio emittente, massima allerta sulla Grecia (di ciò si occupa spesso MERCATO LIBERO), ma anche su alcuni paesi dell’Est Europa; da osservare la Spagna, nazione in cui la disoccupazione è a livelli spaventosi, dulcis in fundo il nostro paese che all’interno dell’area Euro è lo Stato più forte tra i deboli.
Riepilogando, vista la debolezza della ripresa economica non mi aspetto nell’immediato un rialzo del costo del denaro, se ne riparlerà alla fine dell’anno; invece mi aspetto tra qualche mese il drenaggio della liquidità che dovrebbe attuarsi però con gradualità (sulle conseguenze vedere lo scorso post).

lunedì 11 gennaio 2010

CONSIDERAZIONI SULL’ANNO 2010

L’anno è appena iniziato, cerchiamo di fare qualche “previsione” sul mercato dei bonds.
Come sapete, lo scorso anno in seguito alla violenza della crisi, le banche centrali hanno portato i tassi d’interesse ai minimi storici e attuato strategie eccezionali come massicce iniezioni di liquidità, ciò ha ulteriormente compresso i rendimenti, infatti i BOT rendono lo Zero virgola, molti corporate a breve scadenza quasi l’1%; inoltre molti Stati si sono indebitati pesantemente per salvare il proprio sistema finanziario dal collasso.
Partendo da qui cerchiamo di capire cosa ci aspetterà nei prossimi mesi.
Dato che vi sono segnali di ripresa economica in tutto il mondo, le banche centrali si stanno preparando all’“exit strategy”, che consisterà nel drenare l’enorme quantità di liquidità immessa lo scorso anno; ciò avrà conseguenza un po’ su tutte le tipologie d’investimento, vediamo che effetti ci saranno sul mercato obbligazionario.
Il venir meno della liquidità farà diminuire i prezzi di quei titoli che sono stati acquistati grazie all’eccesso di liquidità, mi sto riferendo ai titoli di Stato delle nazioni di media e alta solidità, a tutti i corporate tranne quelli dei settori finanziario ed automobilistico in cui la diffidenza dei risparmiatori verso questi settori ha fatto sì che l’eccesso di liquidità si riversasse in misura minore su questi settori, ovviamente più lunga è la scadenza del bond più si deprezzeranno.
Riepilogando, il drenaggio della liquidità produrrà una diminuzione della domanda di bonds rispetto all’offerta, di fatto si tradurrà in un aumento dei tassi d’interesse.
La prossima settimana concluderemo l’argomento.