lunedì 31 maggio 2010

LA MANOVRA E' MEDIOCRE!


La manovra da 24,9 MLD in 2 anni è insufficiente sia dal punto di vista della quantità che della qualità.
Come scritto in passato servono molti più soldi, inoltre quella cifra è biennale e non annuale.
Quanto alle misure, ve ne sono alcune una tantum come il condono edilizio, come sempre si prevedono grosse entrate derivanti dalla lotta all’evasione fiscale che poi non si verificheranno, o si sovrastima il PIL; invece come provvedimenti rigorosi abbiamo i tagli agli enti locali, ad altri enti, il blocco dell’aumento degli stipendi (ecco perché scrivo di manovra mediocre ma non pessima dal punto di vista del rigore).
Per raddrizzare la baracca servono “lacrime e sangue” che un governo politico non è in grado di fare, situazione resa ancora più complicata dalla promessa di Berlusconi di non aumentare le tasse.
Giustamente in questi giorni i nostri titoli di Stato si stanno ulteriormente svalutando, se non si cambia la manovra nel senso dell’austerità o peggio la si annacqua la speculazione alzerà la testa, a quel punto saremo costretti a varare una stangatona, probabilmente a Palazzo Chigi non ci sarà più Berlusconi ma un tecnico (Draghi, Monti o Tremonti) che dovrebbe raddrizzare la baracca ma con probabili rivolte sociali, dato che bisognerà agire da una parte aumentando le tasse e dall’altra tagliando pesantemente lo stato sociale.
Alla luce di ciò è ovvio che bisogna stare alla larga dai titoli della nostra Repubblica.
Il CCT 1/3/17 ci fa vedere l’ulteriore calo di questa settimana, prima sui rumors di questa manovra debole, poi la conferma.
Mentre scrivo leggo che nella maggioranza di governo vi sono profonde spaccature sulla manovra, credo che ciò peggiori la situazione ed acceleri l’uscita di scena di Berlusconi.
Come si vede ci attenderanno tempi duri.

lunedì 24 maggio 2010

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Come sapete è scoppiato il bubbone dei debiti dei paesi mediterranei dell’Euro, in questo momento secondo me il rapporto rischio rendimento non è adeguato, nel senso che i rischi di questi paesi non sono ben remunerati (solo la Grecia offre rendimenti decenti), pertanto è bene stare alla larga in quanto si guadagna poco rischiando seriamente il deprezzamento dei prezzi; a tal proposito ricordo che la BCE sta sostenendo le quotazioni di questi titoli, ma non è detto che in futuro cambi idea perché alla Bundesbank questa misura non è gradita.
Per quanto riguarda l’Italia siamo alle prese con il varo della manovra, apprendo con viva preoccupazione della lite Tremonti- Berlusconi, se dovesse passare la linea del risanamento ridicola delineata dal nostro Presidente del Consiglio, per i nostri titoli di Stato si prospetterebbe un attacco micidiale della speculazione; ricordo che l’Italia da qui alla fine dell’anno deve rifinanziare titoli per la bellezza di circa 250 MLD di €!
Quanto alle banche europee (come già detto nel precedente post), data la situazione debitoria in cui versano gli Stati, vi è la possibilità di default di istituzioni non di grandi dimensioni, in pratica è ciò che sta avvenendo da mesi negli USA; in Italia non vi è la mentalità di far fallire le banche, pertanto credo che eventuali istituzioni in difficoltà saranno salvate da quelle più grosse, comunque lo Stato non ha soldi per salvarle.
Ricordo che le banche dell’area Euro sono esposte ai PIIGS.
Per quel che concerne i tassi, la BCE ha le mani legati da questa situazione, quindi vi è poco spazio per alzarli.
Alla luce di ciò è bene fare entrare nei portafogli corporate, chi poi ha una propensione al rischio bassa deve scegliere emittenti di ottima qualità, gli altri possono comprare anche obbligazioni di media qualità; diversificare l’area geografica, non concentrarsi solo sulle nostre società, per esempio nei paesi scandinavi tira aria salubre.
Infine la diversificazione valutaria, sconsiglio l’acquisto a chi ha una propensione bassa e possiede un piccolo patrimonio; viceversa chi ha una propensione media ed un patrimonio non piccolo li può inserire, in una parte di questo.

venerdì 21 maggio 2010

Default vicino per una banca tedesca?

La decisione presa in fretta e furia da una parte, senza aspettare un accordo con le altre nazioni europee, di vietare la vendita allo scoperto dei titoli di Stato della zona euro ammessi ai mercati tedeschi, dei credit default swaps sugli stessi e delle prime 10 istituzioni finanziarie del Paese e dall’altra parte il discorso del cancelliere Merkel tenuto di fronte al Parlamento in cui afferma che bisogna evitare che le banche non possano più "estorcere" risorse allo Stato, mi fa pensare che possa diventare insolvente una banca tedesca di medie dimensioni.
Personalmente ho un’idea di quale banca possa trattarsi, ma non si può dire perché rischierei una denuncia per aggiotaggio, quello che vi posso dire che la banca in questione è già in crisi da qualche anno; in ogni caso il vento per le banche sta cambiando, gli Stati europei che si sono indebitati per salvare tutte le banche mettendosi loro stessi nei guai, non sono più disposti a farlo per le banche di medie e piccole dimensioni.

giovedì 13 maggio 2010

Catastrofe scampata! (Per adesso)

Tremonti sostiene che abbiamo rischiato la catastrofe ed è proprio così.
I mercati hanno attaccato pesantemente i PIGS, aleggiava lo spettro del default del Portogallo e della Spagna.
Se fosse avvenuto il default della Spagna sarebbe saltato il sistema finanziario, perché il contagio sarebbe subito arrivato all’Italia, in quanto siamo molto indebitati e non avremmo retto ad un forte aumento dei tassi; il default dei PIGS avrebbe messo in ginocchio banche ed assicurazioni europee, la Germania stessa sarebbe entrata in crisi, inoltre sarebbero anche falliti molti corporate di non ottima qualità.
Di fronte a questa prospettiva vi è stato un fuggi fuggi dai bonds, dall’Euro, ovviamente dall’azionario, si è cercata la sicurezza nell’oro ed in quei pochi bond che offrivano la massima qualità. Pertanto sul mercato obbligazionario è aumentato in poche ore in maniera esponenziale, il premio per il rischio; vi assicuro che è stata impressionante la forza, la potenza, con cui si sono mossi gli speculatori.
Essi fanno il loro lavoro, anzi potevano attaccarci prima; i paesi area Euro sono pieni di debiti, nemmeno molti paesi emergenti sono in questa situazione.
L’attacco è stato possibile perché insieme all’Euro non è stata fatta l’Unione politica, quando si riuniscono i capi di Stato si litiga come in una assemblea condominiale, gli speculatori sono sensibili a ciò.
Con questo piano giustamente denominato “salva Stati” si è messo una grossa toppa, ma i problemi restano; un altro motivo per cui si è verificata la crisi è stato il mancato rispetto del patto di stabilità, se l’avessero rispettato alla lettera non saremmo qua a discutere, ma lor signori non vogliono far fare sacrifici ai cittadini (tranne quando sono costretti dai mercati) perché altrimenti perdono le elezioni, sono incoscienti.
Quindi ci deve pensare la speculazione a ricordare a tutti i politici che i bilanci vanno risanati, così adesso Tremonti varerà una manovra da 25 MLD di € anziché i 5 MLD inizialmente previsti (cioè non voleva risanare), ma secondo me non basteranno, ne serviranno molti di più.
Dopo la Grecia, anche la Spagna ha tagliato gli stipendi ai dipendenti pubblici, chissà se toccherà a noi la stessa sorte, in ogni caso per rimanere nell’Euro saranno necessari “lacrime e sangue” (in questo contesto Tremonti non ha minimizzato l’accaduto parlando di “catastrofe”, perché intende preparare il terreno per la stangata).
Giorno 24 valuteremo lo scenario che si prospetta per i bonds.

lunedì 10 maggio 2010

Giovedì faremo il punto della situazione

Scusate se in questi momenti sto scrivendo poco, ma questo mese non ho molto tempo da dedicare al blog, vi consiglio di essere prudenti perchè il calo dell'Euro di questo pomeriggio preoccupa, inoltre Piazza Affari si sta comportando come una borsa da terzo mondo in quanto estremamemte volatile; anche questo è un segnale di debolezza della nostra nazione.
Per aggiornamenti in tempo reale vi rimando al blog principale.

lunedì 3 maggio 2010

La speculazione ci stava attaccando!


Berlusconi e buona parte della stampa in questi giorni hanno sostenuto che i nostri titoli di Stato sono affidabili, in realtà le cose non stanno proprio così.
Nei giorni scorsi i nostri bond hanno iniziato a soffrire la tragedia greca, il CCT 1/03/17 giorno 20 aprile ha chiuso al prezzo di 98,15, giorno 26 era a 97,75, il giorno seguente, nel pieno della crisi, subiva un tonfo chiudendo 96,89, l’indomani ulteriore limatura a 96,82, per poi iniziare il rimbalzo in seguito al salvataggio.
Dal 20 al 28 i CCT in oggetto hanno perso (98,15- 96,82) la bellezza dell’1,33%, tanto se si considerano titoli a basso rischio e rendimento, immaginatevi lo stato d’animo del risparmiatore che li aveva acquistati, pensate proprio lui che aveva propensione al rischio bassa, come si sentiva giorno 28; Il grafico alla vostra destra illustra ciò.
A fine aprile i media sottolineavano come l’asta dei nostri titoli sia stata ottima, in realtà è vero che vi sono stati più investitori rispetto all’offerta, ma vi è stato un calo rispetto al passato.
Senza il piano di aiuti anche i nostri amati titoli di Stato sarebbero finiti nel tritacarne della speculazione.