giovedì 24 giugno 2010

IL PREMIO PER IL RISCHIO

Il premio per il rischio di un’obbligazione è una delle componenti che determinano il prezzo di un bond.
Qualcuno confonde l’aumento del premio per il rischio con l’aumento dei tassi ma sono due cose diverse.
In effetti se per esempio posseggo un bond a tasso fisso e aumentano solo i tassi d’interesse il mio bond si deprezza, se invece ad aumentare è solo la probabilità di default, anche in questo caso l’obbligazione si svaluta; quindi in questi 2 casi le conseguenze sono analoghe.
Se ad aumentare sono contemporaneamente sia i tassi d’interesse che il premio per il rischio, il deprezzamento dell’obbligazione avverrebbe in maniera più forte rispetto ai casi precedenti.
Adesso ipotizziamo di possedere un’obbligazione a tasso variabile legata all’Euribor, se aumentano solo i tassi d’interesse l’obbligazione rimane sostanzialmente stabile di prezzo, se invece ad aumentare è la probabilità di default dell’emittente l’obbligazione si svaluterà.
Concludendo vi dico che se vi è un’ aspettativa di aumento dei tassi d’interesse ci si può difendere con le obbligazioni legate all’Euribor, mentre per difendersi dall’aumento del premio per il rischio bisogna puntare su titoli brevi oppure per i portafogli non piccoli si possono comprare ETF obbligazionari short in minima parte del portafoglio.

lunedì 14 giugno 2010

OBBLIGAZIONE BARCLAYS IN COLLOCAMENTO

In questi giorni alcune banche italiane stanno collocando un’obbligazione della Barclays a 7 anni con cedole trimestrali, il bond offre per i primi 2 anni un rendimento annuale fisso del 2%, mentre per i successivi 5 anni diventa un tasso variabile indicizzato all’Euribor a 3 mesi + un premio dell’0,45%.
Leggendo il prospetto informativo si nota che le commissioni di collocamento ammontano alla bellezza del 3,50%, il bond in oggetto è valutato a 96,50; quindi chi ne compra 10000€ paga 350€ per commissioni di collocamento, ma non se ne accorge perché apparentemente non si spende nulla, ovviamente chi li colloca si guarda bene di avvisare il risparmiatore.
Guardando i rendimenti offerti da questo bond, si vede come sono bassi, ipotizzando tassi costanti il rendimento effettivo è dell’1,42%; pensate che lo stesso emittente a Piazza Affari ha quotato un’obbligazione che scadrà nel 2014 ed è legato all’Euribor 6 mesi +1,20%!
Immaginando di acquistare quest’ultima il 30/6 (giorno di emissione della nostra obbligazione) a 99,60 e supponendo tassi costanti, il rendimento effettivo sarà del 2,58%!
In conclusione vi dico che dai collocamenti bancari bisogna stare alla larga.

lunedì 7 giugno 2010

IL BILANCIO DEGLI STATI

In Ungheria con il cambio di maggioranza è venuto alla luce un buco di bilancio lasciato dal precedente governo, come fece la Grecia (anche se quest’ultima rispetto all’Ungheria aveva truccato i conti alla grande).
Come scritto nel post del 4 marzo dove mettevo in guardia dal rischio bilanci falsificati, ribadisco che questo rischio mi inquieta infatti i bilanci non sono trasparenti, sono opachi, non vi è nemmeno una parvenza di controllo da parte di terzi (ciò avviene per le società quotate in borsa), i governi si gesticono i conti a loro piacere.
In Europa Eurostat elabora le statistiche dei bilanci degli Stati, ma si basa su dati forniti dai governi, infatti del falso in bilancio della Grecia non si era accorta.
Temo che dopo la Grecia e l’Ungheria altri Stati possano avere questi problemi perché costato che nessun governo si batte per la trasparenza dei bilanci, della nascita di controllori indipendenti dei conti, ho l’impressione che in tanti abbiano scheletri nell’armadio.
Dio non voglia che i nostri conti siano truccati perché ciò sarebbe disastroso.
Alcuni di voi investono tutto il portafoglio in un titolo di Stato ciò è assolutamente sbagliato per diversi motivi, fra cui questo; pertanto il mio consiglio è diversificare magari comprando qualche bond sovranazionale.