sabato 25 dicembre 2010


Lo ZIO e MERCATOLIBERO augurano a tutti i lettori, clienti e alle loro famiglie i più sentiti Auguri di Buon Natale ed un 2011 pieno di soddisfazioni.

mercoledì 22 dicembre 2010

I TITOLI IN VALUTA

Con la crisi dell’Euro la diversificazione valutaria è importante, diremo necessaria per portafogli non piccoli.
È chiaro che questa tipologia d’investimento comporta il rischio di cambio, pertanto al fine di limitarne il rischio, è bene in un portafoglio inserire una decina di bond in valuta oltre ai titoli in Euro.
Per rispondere alle vostre numerose richieste stiamo preparando un portafoglio obbligazionario con titoli in diverse valute, ovviamente vi saranno anche bond in Euro, non è escluso l’inserimento di qualche strumento short.
Quanto alle valute bisogna privilegiare quelle dei paesi emergenti in quanto loro rappresentano il futuro economico, poi vi sono le monete rifugio come il Franco Svizzero, in questo caso ha senso l’investimento se si teme una continuazione dell’attuale caos finanziario.
Adesso vediamo 2 titoli in valuta, la prima riguarda il Dollaro Neozelandese, la seconda il Franco Svizzero.
Come esempio della prima moneta prendiamo un emittente sovranazionale si tratta dell' International Bank for Reconstruction and Development, l’obbligazione in oggetto scadrà il 30/7/2014, il tasso annuo è del 7,50%, comprandola a 109,45 offre un rendimento effettivo netto a scadenza del 3,75%.
L’obbligazione in Franchi Svizzeri è rappresentata dalla General Eletric, scadenza 16/10/15, tasso annuo 3%, comprandola a 105,75 il rendimento effettivo netto è dell’1,43%.
Bisogna ricordare che i titoli in valuta sono soggette al rischio tassi delle rispettive valute, nel caso dei paesi emergenti con le economie in piena crescita questo rischio è reale, ciò vale anche per il Dollaro Neozelandese.
Questo post è didattico e non costituisce sollecitazione del pubblico risparmio.

mercoledì 15 dicembre 2010

Il rialzo dei tassi è già cominciato alla grande!


Quello che temevamo da mesi sta succedendo, in altre parole è in corso da settimane un brutto rialzo dei tassi, approfondiamo la faccenda.
Dalla scorsa primavera è iniziato un rialzo graduale dei tassi legati all’Euribor cioè quelli a breve scadenza, a tal proposito segnaliamo che giorno 1/4/10 l’Euribor a 3 mesi era 0,635, oggi è 1,025, un aumento di 0,39.
Adesso occupiamoci dei tassi a lunga scadenza, quelli che influiscono decisamente sul prezzo dei bond.
Questi tassi misurati dall’Eurirs, hanno avuto un andamento non proprio uguale all’Euribor, infatti, sono scesi fino ad agosto, adesso si stanno velocemente alzando, creando problemi a chi ha recentemente comprato bond a media e lunga scadenza a tasso fisso o indirettamente li ha comprati tramite il risparmio gestito (anche fondi pensione).
Segnaliamo che l’Eurirs a 30 anni al 31/8 valeva 2,57 (cioè scontava, a torto, uno scenario giapponese), adesso siamo a 3,50, un aumento dell’0,93, cioè quasi un punto.
A tal proposito osservate il grafico, potete vedere quanto ha perso da settembre il Bund con scadenza 2040. Pensate giorno 1/9 quotava intorno a 143, ora siamo a 125, un bel -18%, proprio come la duration di questo bond, un rialzo di un punto dei tassi fa scendere i prezzi di circa il 18%, ovviamente a parità del premio per il rischio.
Per difendersi da questa situazione occorre acquistare sia titoli legati all’Euribor, sia quelli ai tassi Swap, però per questi ultimi è bene evitare scadenze lunghe; nel portafoglio obbligazionario da noi preparato vi sono 2 bond indicizzati all’Euribor ed altrettanti legati ai tassi Swap.

lunedì 6 dicembre 2010

La crisi dell’Euro

La divergenza di crescita economica all’interno dell’area Euro sta diventando pericolosa.
Se la Germania corre, il Portogallo sta entrando in recessione, mentre la Grecia lo è già da tempo in maniera pesante, gli altri Piigs galleggiano.
Ciò è dovuto al fatto che i Piigs hanno economie deboli, in compenso il risanamento economico imposto dalla Germania peggiora la situazione facendo abbassare il PIL, pertanto i rapporti debito/PIL e Deficit/PIL rimangono sostenuti, in altre parole si entra in un circolo vizioso da cui è difficile uscire; ci chiediamo quanto potrà durare questa situazione? I cittadini di queste nazioni riusciranno a sopportare i sacrifici, la crisi economica, la diffusa disoccupazione o sarà il caos che metterà in fibrillazione l’Euro?
La Germania ed i Piigs avrebbero bisogno di politiche monetarie differenti, la prima avrebbe l’esigenza di alzare i tassi, gli altri invece di abbassarli, inoltre questi ultimi avrebbero bisogno di svalutare la moneta, cosa che non è possibile con la moneta unica; il motivo principale della crisi dell’Euro è questo.
Se nel breve la moneta potrebbe rimbalzare, alla lunga potrebbe avere seri problemi, per questo motivo stiamo preparando un portafoglio obbligazionario, dove vi siano anche bond in valuta con un abbonamento a prezzi accessibili.