martedì 31 maggio 2011

La situazione della Dexia

La settimana che si è conclusa è stata nera per i possessori dei bond della Dexia, in Italia sono diffuse quelle della sua controllata Dexia Crediop, facciamo il punto.
Innanzitutto bisogna ricordare che la capogruppo (la cui sede è a Bruxelles) stava facendo default nel famigerato autunno 2008, per evitarlo intervennero gli stati di Francia, Belgio e Lussemburgo, allora a metterla nei guai fu la sua controllata in USA impantanata con i mutui subprime.
Adesso è successo che la capogruppo ha effettuato a sorpresa una grossa svalutazione per 3,6 miliardi di €, poi si teme che possiedano parecchi titoli di Stato della Grecia.
In Italia, inoltre, la controllata ha subito un pesante declassamento di rating da parte di Moody’s, forse causato dal fatto che è in previsione una vendita della società ad altre banche, in tutta questa situazione potrebbero avere avuto anche un peso le parole di Draghi in qualità di presidente del Financial Stability Board (organismo che lavora alla formulazione di proposte per migliorare la stabilita' del sistema finanziario) ''Abbiamo bisogno di un sistema dove,se necessario, le banche possano fallire''; come dire eventuali banche in crisi non devono essere salvate a qualunque costo.
Alla luce di ciò i rendimenti si sono ulteriormente elevati, addirittura le strutturate con scadenza breve offrono rendimenti oltre il 6% e se l’evento si dovesse verificare si può arrivare oltre al 10%; pertanto questi bond della Dexia sono indicati ad un risparmiatore con propensione al rischio non bassa, con un patrimonio non piccolo, quindi il risparmiatore che non possiede queste caratteristiche può valutare l’acquisto in ottica speculativa nella misura massima del 4% del portafoglio.

lunedì 23 maggio 2011

Macquarie Str Sec Ap17 Step Up Energy

La banca Macquarie ha emesso un’obbligazione che è Step Up, ma anche equity linked; spieghiamo i significati di questi due terminologie.
Un’obbligazione si dice Step Up, quando paga cedole crescenti predeterminate all’emissione, nella fattispecie nei primi due anni il 3%, al terzo il 4%, 5% il quarto anno, infine al quinto anno il 6%; a qualcuno di voi questo bond potrebbe assomigliare ad un tasso variabile, in realtà siamo di fronte ad un tasso fisso in quanto sappiamo già dall’inizio il tasso.
Poi è di tipo Equity linked perché è legata ad un basket di azioni nella fattispecie si tratta di Enel, Rwe, Total, in particolare alla scadenza staccherà una cedola del 21% se il prezzo dei tre titoli rilevati giorno 17/04/17 non sarà inferiore rispetto allo strike rispettivamente di 4,634, 46,50, 41,58.
Ai prezzi attuali se non si verifica l’evento rende circa un 3% netto, mentre se si verifica rende il 5,73%.
Il titolo va seguito in futuro, magari comprando sui cali dei prezzi dei titoli.
Questo post è a titolo didattico e non costituisce sollecitazione del pubblico risparmio.

lunedì 9 maggio 2011

Il punto sulla tragedia greca e dell’Eurozona

Come sapete il giornale tedesco sempre ben informato “Der Spiegel” ha scritto che la Grecia è pronta ad uscire dall’Euro ritornando alla vecchia Dracma, chiaramente si provvederebbe anche alla ristrutturazione del debito.
Sono arrivate una raffica di smentite sia da parte di politici dell’area Euro che da parte del governo greco, a tal proposito citiamo il ministro delle Finanze del paese ellenico il quale sostiene che se la sua nazione dovesse uscire dall’Eurozona “le conseguenze sarebbero catastrofiche: il debito pubblico raddoppierebbe, il potere d’acquisto crollerebbe, le banche collasserebbero e precipiteremmo in una recessione da guerra. Non ha senso politicamente, socialmente, economicamente. Sarebbe un disastro che nessuno vuole davvero”.
L’impressione che abbiamo è che le voci non siano prive di fondamento, perché i greci non stanno reggendo ai sacrifici e qualche politico cerca la via d’uscita (apparentemente più comoda) del ritorno alla Dracma; ricordiamo le ripercussioni sul fronte dell’Euro e dei PIIGS, di questa decisione: moneta unica a picco, anche Irlanda e Portogallo rischierebbero immediatamente la stessa sorte, mentre i nostri titoli di Stato andrebbero malissimo, problemi di solidità per diverse banche, di fronte a questa catastrofe i politici greci hanno subito pressioni da membri dell’UE affinché non commettano passi falsi, in cambio di concessione di nuovi prestiti.
In queste settimane la nostra divisa è salita troppo velocemente sulle altre monete, anche a causa della politica restrittiva iniziata dalla BCE, ma adesso potrebbe scendere come sta avvenendo da qualche giorno; per chi scommette sul ribasso dell’Euro, esiste un portafoglio obbligazionario con bond anche non in €, forse questi giorni potrebbero essere utili per aderire al servizio: mercatoliberobond@gmail.com.