mercoledì 21 novembre 2012

BOND ATLANTIA IN COLLOCAMENTO


Il bond è a TF, ha durata di 6 anni; si può prenotare con multipli di 1000 €, mentre il lotto minimo è di 2000 €. Il collocamento è iniziato il 19 e si chiuderà il 7 Dicembre (salvo probabile chiusura anticipata). Attenzione: coloro i quali vogliono aderire online possono farlo entro venerdì 23 alle ore 17:00! È prevista la quotazione al MOT.
La cedola sarà pagata una volta l’anno in via posticipata ed è calcolata dalla somma di un margine minimo di 260 punti base con il tasso mid swap a 6 anni; il prezzo di emissione sarà inferiore a 100% del valore nominale e, comunque, non inferiore al 99%, prezzo di rimborso sarà alla pari a scadenza in un’unica soluzione; sia il rendimento che il prezzo saranno comunicati entro 5 giorni lavorativi dalla conclusione dell’offerta.
Questo bond a tasso fisso nello scenario peggiore ed ai tassi di oggi offre un rendimento effettivo netto circa del 2,90%, l’equivalente bond a tasso fisso sul mercato rende circa il 2,10 %, anche altre utility con scadenza simile rendono meno del 2,90%.
In conclusione il collocamento mi sembra interessante in ottica di breve termine, in ottica di lungo periodo non mi convince: sia perché è un tasso fisso e nei prossimi anni i tassi si potrebbero rialzare, sia perché potrebbe ritornare in futuro la turbolenza in merito al rischio Italia e alla rottura dell’area Euro.

Avvertenza: il presente post non costituisce sollecitazione all'investimento.



giovedì 1 novembre 2012

ISP non rimborserà anticipatamente alcuni bond subordinati


Giorno 25 Ottobre arriva sui mercati uno “scherzo” della banca Intesa Sanpaolo in merito ad alcuni suoi bond subordinati, vediamo una parte del comunicato, quella più significativa: “Intesa Sanpaolo annuncia un invito ad offrire in scambio alcuni titoli subordinati di propria emissione di tipo Lower Tier II in circolazione con un titolo senior di nuova emissione.
L’invito permetterà a Intesa Sanpaolo di ottimizzare sia la composizione del patrimonio di vigilanza
attraverso l’incremento del proprio Core Tier 1 Capital sia il costo del funding, tenendo conto che:
- Intesa Sanpaolo non ritiene opportuno proseguire con la propria politica di esercizio delle opzioni call alle attuali condizioni di mercato per quanto riguarda i titoli subordinati oggetto del presente invito e, al fine di controbilanciare il potenziale impatto economico su tali titoli, offre ai loro detentori la possibilità di scambiarli con un titolo senior di nuova emissione sulla base dell'attuale valore di mercato;
- Intesa Sanpaolo ha inoltre deliberato di modificare le condizioni contrattuali dei titoli subordinati oggetto del presente invito che non dovessero essere scambiati con il titolo senior di nuova emissione, rimuovendo l'opzione call dell'emittente al fine di aumentare la probabilità che tali titoli possano continuare ad essere computabili quali strumenti patrimoniali di tipo Tier II nel patrimonio di vigilanza dell’emittente, considerato che il contesto normativo e regolamentare di riferimento è tuttora in fase di definizione.”

Sono 4 i bond in oggetto dello scambio, in realtà sono di grosso taglio, in pratica la banca chiede all’investitore di procedere allo scambio (non intendo annoiarvi su come avverrà) tra questi titoli subordinati con un bond senior scadenza 2017, avente premio di 310 punti base.
Facciamo alcune considerazioni:
Innanzitutto, ahi noi, la banca ha rotto quel patto con i risparmiatori che prevedeva il rimborso anticipato a prescindere dalla convenienza economica, è chiaro che chi non potrà o vorrà aderire allo scambio, al momento ci rimetterà in quanto rimarrà con bond poco liquidi e con premi inferiori al 2%, addirittura uno dei 4 bond subordinati offrirà un premio dell’0,85%, infatti i prezzi di mercato di tutti e 4 bond sono scesi; poi vi è da fare un’altra considerazione come già scritto sopra, il farsi togliere la clausola call, fa si che la banca non potrà mai rimborsare anticipatamente detti titoli, da ciò si capisce che loro ritengono che fra 3 o 4 anni lo spread non sarà a 60 punti, pertanto in parole povere non credono che nasceranno gli Eurobond, perché in quel caso sarebbe convenuto all’emittente il rimborso anticipato e quindi sarebbe tornata utile la clausola call.
Infine una domanda: questa pessima notizia per il risparmiatore, che appanna l’immagine della banca, è apparsa presso la grande stampa italiana?