sabato 24 dicembre 2011

AUGURI!





ZIO BOND e MERCATOLIBERO augurano a tutti i lettori, clienti e alle loro famiglie i più sentiti Auguri di Buon Natale ed un 2012 pieno di soddisfazioni.

Il blog chiude per ferie, riaprirà a metà Gennaio.

lunedì 19 dicembre 2011

SERVIRA' UNA NUOVA MANOVRA!

Come vi avevo scritto nel precedente post, la manovra è recessiva, pertanto il rapporto Debito/PIL rimarrà elevato, rendendo così inevitabile una nuova manovra a primavera (si parla di 40 miliardi di €).
Questo succede perché si colpisce il ceto medio, medio-basso, se invece si fosse varata una patrimoniale che avrebbe colpito il ceto abbiente, non saremmo entrati in una pesante recessione, perché una persona ricca se paga qualcosa d'imposte non gli viene diminuita la propensione al consumo, invece se tassiamo chi già fa fatica ad arrivare a fine mese, la propensione al consumo andrà a picco; Monti questo lo sa, ma è ostaggio dei politici che difendono la casta dei vari potentati.
Sempre nell'ultimo post vi avevo detto che la riunione dei capi di governo dell'UE si sarebbe risolta nella solita riunione interlocutoria e che l'Euro non sarebbe collassato, ma neanche si sarebbe salvato; in pratica la penso come S&P, e cioè per risolvere definitivamente e positivamente la questione Euro, la Germania avrà bisogno di uno schock ovvero una crisi di liquidità di una sua grossa banca, infatti le loro banche sono messe malissimo: tra mutui subprime e bond dei paesi PIIGS diverse banche tedesche scricchiolano paurosamente, rendendo indispensabile l'aiuto dello Stato, in pratica la crisi dei PIIGS è già arrivata in Germania tramite le loro banche.

domenica 4 dicembre 2011

L’EURO SI SALVERA’ (almeno per adesso)

Vi è grande attesa per la prossima riunione dei giorni 8 e 9 a Bruxelles sulla salvezza dell’Euro, tutti dicono o si va o si spacca, personalmente credo che sarà la solita riunione interlocutoria dove si troverà una soluzione non definitiva, in cui i mercati al momento festeggeranno (già lo stanno facendo), poi ritorneranno i soliti problemi.
Un grosso rimedio per bloccare la speculazione sarebbe dare il via libera alla BCE nel poter stampare moneta sul modello delle banche anglosassoni, il problema è la Germania (proprietaria di fatto della BCE) la cui economia è forte, e un QE le potrebbe far partire l’inflazione, mentre alle altre nazioni servirebbe questa manovra di politica monetaria; inoltre la BCE dovrebbe abbassare pesantemente subito i tassi, credo che farà ciò in maniera graduale.
In Italia il governo sta varando una manovra seria, la preoccupazione è che si stia troppo agendo sul fronte delle tasse, inoltre il taglio della perequazione per le pensioni da 1000€ e i soliti tagli agli enti locali che poi si trasformeranno in tasse o tagli ai servizi sociali, faranno sì che entreremo in recessione e quindi il rapporto debito – PIL si mantenga elevato (speriamo che gli speculatori non ci puniscano per questo motivo); mi sembra che Monti sia ostaggio dei poteri forti, dei ricchi.
Comunque sposo in pieno la sua frase “«Siamo di fronte a un’ alternativa tra la situazione attuale, con i sacrifici richiesti e una situazione di uno Stato insolvente, di un euro distrutto magari per infamia dell'Italia» come dire o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra.

domenica 20 novembre 2011

4 MOTIVI PER VENDERE I BUND




I titoli di Stato tedeschi sono carissimi, rendono pochissimo, e, secondo me, prossimamente sarà più facile perdere che guadagnarci, vediamo il perché.
Detti titoli scenderanno di prezzo nei seguenti casi:
1) Migliora la situazione dei PIIGS, in questo caso l’effetto “rifugio” verrebbe meno facendo così scendere le quotazioni;
2) Il contagio che è già arrivato in Francia, arrivi in Germania, questa è un’ipotesi da prendere in seria considerazione, perché se cade l’Italia cade la Francia, quindi a questo punto sarebbero guai per la Germania;
3) L a Germania decide di far nascere gli Eurobond, in questo caso le quotazioni dei titoli PIIGS farebbero scintille, mentre i titoli tedeschi si deprezzerebbero un po’, perché gli Eurobond dovranno offrire rendimenti un po’ più alti dei Bund.
4) La Germania potrebbe decidere di iniziare a cedere sovranità in cambio della nascita degli “Stati Uniti d’Europa”, anche in questo caso i Bund, non essendo più bene “rifugio”, scenderebbero di prezzo, mentre le quotazioni dei PIIGS salirebbero alle stelle.
Quest’ultimo scenario risolverebbe definitivamente i problemi dell’Euro, mentre la nascita dei soli Eurobond li risolverebbe temporaneamente.
Come si vede chi compra adesso questi titoli potrebbe andare incontro con buona probabilità a perdite in conto capitale, chi invece li possiede e gli scadono a breve li può conservare, mentre per le scadenze medio lunghe è bene vendere.
Poiché la speculazione è alle porte della Germania lo scenario 3 si avvicina.

mercoledì 9 novembre 2011

Serve subito un governo d’emergenza!






Come sapete la nostra repubblica sta attraversando una crisi finanziaria, come se ne esce?
Innanzitutto è indispensabile un nuovo governo, perché l’attuale ha perso la fiducia a livello mondiale ed è politicamente debole già da oltre un anno, quindi credo personalmente che è bene far nascere subito un governo tecnico presieduto da Monti sostenuto da una larga maggioranza (sottolineo larga maggioranza) che vari immediatamente misure impopolari, dalla riforma delle pensioni, alla liberalizzazioni delle professioni, all'abolizione delle province, alla patrimoniale, quanto a quest’ultima dubito che colpirà solo i ricchi, per fare cassa bisogna colpire la massa, in questo caso attenzione ai conti di deposito in quanto il grosso dei risparmi si trova allocato lì.
Infine ricordo che la BCE aveva chiesto il taglio dello stipendio dei dipendenti pubblici, ipotesi da estrema emergenza, ma visto l’aria che tira è possibile anche questa; pertanto con queste misure lo spread si ridurrebbe in tempi brevi, credo almeno il 2%.
Vi rammendo che il nostro debito è di oltre 1900 MLD €, per ogni persona è di circa 32000€, quindi un taglio del 10% significa farci pagare in media 3200€ a persona, insomma ci aspettano tempi neri.

sabato 29 ottobre 2011

BANCA ITALEASE - CPI DYNAMIC INDEX 34

Si tratta di un bond bancario strutturato prossimo a scadenza, la cedola che sarà
corrisposta sarà pari al maggiore tra l’1% del Valore Nominale delle obbligazioni e l’apprezzamento, espresso in termini percentuali, dell’Indice Dinamico nel periodo
tra la Data di Emissione e la Data di Rilevazione dell’Indice Dinamico; al 30 settembre detto indice quotava 103,11.
Ipotizzando l’acquisto a 99,75, l’indice sarebbe 103,11, il rendimento effettivo lordo su base annua sarebbe del 17,77%!
Va detto che esiste un certo rischio emittente ma che il rendimento potenziale è spropositato rispetto al rischio.
Il presente post non costituisce sollecitazione del pubblico risparmio.

domenica 23 ottobre 2011

Al vertice UE Italia paragonata alla Grecia!

Infatti al summit UE la Merkel e Sarkozy hanno incontrato sia il presidente della Grecia sia Berlusconi (la Spagna è invece uscita di scena) chiedendo loro di rispettare i patti e l’Italia entro mercoledì dovrà dare risposte concrete sia sul fronte del debito che della crescita, quindi come detto in passato ci attendono altri sacrifici: adesso sono nel mirino le pensioni.
Va detto che esiste una sfiducia mondiale nei confronti di Berlusconi, quando i giornalisti hanno chiesto durante la conferenza stampa al duo Merkel-Sarkozy se avessero fiducia nelle promesse fatte in materia di risanamento da Berlusconi, è scoppiata una risata generale, pertanto possiamo fare mille manovre ma se manca la fiducia non si va molto lontano.
Se cliccate sul link http://tv.repubblica.it/copertina/bruxelles-domanda-su-berlusconi-e-in-sala-stampa-ridono-tutti/79013?video=&ref=HREA-1 di Repubblica vedete il momento delle risate, per noi italiani sono invece “cavoli” amari!

sabato 8 ottobre 2011

Eni: SPREAD +280!

Ho l’impressione che coloro i quali hanno avuto il “coraggio” (infatti serviva un coraggio da leoni per investire in questa azienda solida!) di aderire al collocamento hanno fatto un affare, pensate che per la TF la cedola è stata fissata a 4,875%, questo tasso era il massimo possibile come vi avevo scritto nel post del 19 settembre, inoltre il prezzo è stato fissato a 99,71; due anni or sono il collocamento fu eccellente e lo spread fu dell’0,89 (erano altri tempi).
Il motivo di questo tasso alto dipende dal fatto che il collocamento non è andato benissimo, loro volevano collocare massimo 2 MLD di €, obiettivo non raggiunto perché l’ammontare è stato di € 1.324.576.000; purtroppo il panico che circola in queste settimane ha colpito anche questa società sana, ripeto un affare per chi ci ha creduto; pensate l’obbligazione che scadrà nel 2015 offre un tasso del 4% e quota sopra 100, è vero che il bond odierno scadrà 2 anni dopo la 2015, ma sono convinto che supererà facilmente quota 100, così pure la TV.
Ricordatevi gli affari si fanno nei momenti di debolezza, cioè in questo periodo.

domenica 25 settembre 2011

Il punto sul collocamento dei bond ENI

Il collocamento del bond ENI sta risentendo dell’attuale situazione, in passato dopo 5 giorni si chiudeva con l’ammontare massimo collocato, adesso dopo otto giorni lavorativi dall’inizio del collocamento, non siamo ancora arrivati al miliardo di Euro che è l’obiettivo minimo.
Intervistato da MF-Milano Finanza il chief financial officer di Eni, Alessandro Bernini, ha dichiarato quanto segue: "proprio per tenere conto del fatto che negli ultimi giorni i rendimenti dei Btp sono nuovamente saliti, ci stiamo orientando a fissare il rendimento offerto da entrambi i bond nella parte alta della forchetta di 180-280 punti base sopra il tasso mid-swap (per la tranche a tasso fisso) e sopra il tasso Euribor a 6 mesi (per la tranche a tasso variabile)".
In realtà se il collocamento si fosse chiuso dopo 5 giorni, altro che fascia alta della forchetta!
Quindi alla luce ciò per il TF (quasi tutti lo stanno preferendo al TV) si sta prospettando un tasso interessante all’incirca del 4,50% lordo, mentre due anni fa per il collocamento di allora fu del 4%, ma l’imposta era del 12,50%.
Se la crisi dovesse rientrare il collocamento sarà un affare, i migliori affari si fanno nei momenti di debolezza!

lunedì 19 settembre 2011

BOND ENI IN COLLOCAMENTO

I bonds sono due, uno a TF e l’altro a TV, hanno durata di 6 anni; si possono prenotare con multipli di 1000 €, mentre il lotto minimo è di 2000 €.
Il collocamento è iniziato il 14 e si chiuderà il 4 ottobre ore 13:30 (salvo chiusura anticipata). Attenzione: coloro i quali vogliono aderire online possono farlo entro domani alle ore 17:00! È prevista la quotazione al MOT.
Adesso esaminiamo il bond a TF.
La cedola sarà pagata una volta l’anno in via posticipata ed è calcolata dalla somma di un margine (compreso tra 180 e 280 punti base e determinata alla fine dell'offerta) con il tasso mid swap a 6 anni; il prezzo di emissione sarà inferiore a 100% del valore nominale e, comunque, non inferiore al 99%, prezzo di rimborso sarà alla pari a scadenza in un’unica soluzione; sia il rendimento che il prezzo saranno comunicati entro 5 giorni lavorativi dalla conclusione dell’offerta.
Quanto al calcolo della cedola va detto che vi è un arrotondamento pari al tasso di rendimento effettivo a scadenza, arrotondato all’ottavo di punto percentuale (e cioè allo 0,125%) inferiore; in pratica ai tassi attuali il tasso oscillerà tra 3,875% e 4,875% al lordo dell’imposta che da Gennaio sarà il 20%.
Va detto che i BTP rendono molto di più, ma i CDS sono molto più alti! L’ENI è una società solida, i debiti sono circa la metà del patrimonio.
Passiamo al tasso variabile, la cedola sarà pagata due volte l’anno in via posticipata ed è indicizzata all'Euribor a 6 mesi più un margine compreso tra 180 e i 280 punti base; prezzo d’emissione alla pari, rimborso in unica soluzione alla pari.
Ai tassi attuali oscilliamo all’incirca tra il 3,50% ed il 4,50% sempre al lordo d’imposta.
A Piazza Affari è quotata l’obbligazione “Eni 06/2015 Euribor6M+0.89 Eur”, ebbene ai prezzi di Venerdì offre un DM di 210, tendendo conto della scadenza più vicina e quindi meno volatile di quella oggetto in collocamento, quest’ultima dovrebbe offrire un DM almeno di 220 ma personalmente dubito che avremo un premio superiore (a meno che nei prossimi giorni si verifichino ulteriori turbolenze) ai 220 punti base, quindi si può valutare l’acquisto del bond a Piazza Affari; discorso diverso per l’obbligazione a TF, infatti sempre presso Borsa Italiana è quotato un bond a tasso fisso scadenza 2015, il quale offre un premio intorno ai 140 punti base, anche se la 2017 è più rischiosa si può osservare una certa convenienza ad aderirvi.
Infine i rischi: entrambi bond sono esposti al rischio Italia, inoltre per l’obbligazione a TF esiste il rischio tassi.

Avvertenza: il presente post non costituisce sollecitazione all'investimento.

lunedì 12 settembre 2011

Serviranno altri sacrifici!

Come sapete vi avevamo segnalato l’annacquamento della manovra, puntualmente i mercati si sono accorti costringendo così il governo ad un inasprimento della stessa.
Adesso vi diciamo che serviranno altre misure ed anche altri sacrifici anche perché questa manovra è depressiva, invece occorre: liberalizzare l’economia, il commercio, le professioni, ma la casta dei parlamentari si rifiuta di farlo per propri interessi corporativi; anche privatizzare ma ciò non è stato fatto perché vi sarebbe una perdita di potere, di clientele, di ruberie: v’immaginate come avrebbero potuto rubare in Finmeccanica se questa fosse stata completamente privatizzata? Riformare ulteriormente le pensioni, poiché la spesa pensionistica incide pesantemente sulla nostra spesa pubblica, addirittura la BCE ci aveva chiesto di tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici, misura non presa perché troppo impopolare; poi di tagli seri alla casta politica ed anche al clero non se ne parla nemmeno.
Se ci fate caso il governo si muove solo su pressione dei mercati, ciò è un guaio perché nel frattempo si alzano i tassi e bisogna varare misure più dure di quanto sarebbe stato facendo manovre serie in “salute”.
Alcune di queste misure (impopolari) saranno varate alla prossima pressione dei mercati finanziari.
Lunedì prossimo ci occuperemo del collocamento dei bond ENI, sembrano molto interessanti.

lunedì 29 agosto 2011

Manovra annacquata!

Le modifiche di queste ore apportate alla nuova manovra non fanno altro che ulteriormente indebolirla, pertanto la speculazione potrebbe tornare alla carica.
Ricordiamo che i mercati avevano giustamente reputato insufficiente la recente manovra di luglio, adesso si annacqua anche questa, il governo (e con esso pure l’Italia) rischia di perdere completamente l’affidabilità da parte dei mercati finanziari.
È bene che continui il “commissariamento” sull'esecutivo da parte dell’UE.

sabato 30 luglio 2011

Confronto tra bond senior e subordinato



Oggi vediamo il confronto tra il titolo “Intesa Sp 04/2020 Fx 4,125 Eur” già oggetto di studio nel precedente post e l’obbligazione subordinata “Intesa Sp 07/2020 Fx 5,15 Eur”; sono entrambi a tasso fisso con scadenza tra loro piuttosto vicina.
Iniziamo lo studio sempre partendo dal 4 luglio (il periodo in cui è partito il grande attacco speculativo all’Italia), detto giorno l’obbligazione senior quotava 94,51 con il rendimento al 4,30%, mentre la subordinata prezzava a 99,06 con rendimento del 4,62%.
Adesso vediamo la situazione al 27 luglio: “Intesa Sp 04/2020 Fx 4,125 Eur” scende a 92,77 con rendimento salito al 4,54%, “Intesa Sp 07/2020 Fx 5,15 Eur” si attesta a 95,43 con rendimento del 5,10%
Cosa possiamo osservare da questi dati?
Notiamo un calo dei prezzi di entrambi i bond, ma mentre il calo nella senior è stato dell’1,84%, nella subordinata è del 3,66%, cioè quasi il doppio, perché giustamente quest’ultima tipologia è più rischiosa dei bond senior, quindi si presenta più volatile.
Alla luce di ciò possiamo dire che se si teme (ipotesi probabile) che continui l’attacco all’Italia sia bene evitare le tipologie delle obbligazioni subordinate; nel caso delle obbligazioni bancarie senior invece, si può investire con prudenza e con scadenze ravvicinate (per contenere l’aumento del premio per il rischio).
Nei grafici in alto osservate l’andamento dei due bond a cominciare dal senior.

giovedì 21 luglio 2011

Le obbligazioni bancarie “seguono” i nostri titoli di Stato




Oggi vediamo il confronto tra un BTP con scadenza 2020 e due titoli equivalenti della banca Intesa Sanpaolo e della Mediobanca, in particolare vedremo se le due obbligazioni bancarie sono legate ai nostri titoli di Stato; pertanto ai fini del nostro studio esamineremo i bond dall’inizio del grande attacco speculativo al nostro Stato, ovvero dal 4 di questo mese, fino al 19.
Possiamo osservare che al 4 luglio il “Btp-1Mz20 4,25%” quotava a 97,42 e rendeva il 4,08%, mentre “Intesa Sp 04/2020 Fx 4,125 Eur” quotava a 94,51 con il rendimento al 4,30%, infine Mediobanca Primo Atto 4,50% 2010/2020 quotava a 100,2 con rendimento al 3,91%.
Adesso vediamo la situazione al 19 luglio: il nostro titolo di Stato si deprezzava a 91,81 con un rendimento del 4,85%, Intesa Sanpaolo scendeva a 88,6 con rendimento al 5,12%, infine Mediobanca prezzava a 96,35 con rendimento del 4,40%.
Cosa possiamo osservare da questi dati?
Innanzitutto notiamo un forte calo dei prezzi dei tre bond, poi il calo è piuttosto simile per il BTP e per Intesa Sanpaolo, mentre è più contenuto per Mediobanca, conseguentemente l’incremento del rendimento è stato maggiore per i due titoli; infine possiamo osservare che il rendimento di Mediobanca è più basso dei BTP.
Alla luce di ciò possiamo dire che banca Intesa Sanpaolo è pesantemente influenzata dall’andamento dei nostri titoli di Stato, mentre Mediobanca lo è di meno, perché meno esposta ai nostri bond.
Nei grafici in alto osservate l’andamento dei tre bond a cominciare rispettivamente dal BTP, banca Intesa Sanpaolo, Mediobanca.

lunedì 11 luglio 2011

L’importanza di investire in un’azienda solida



Oggi vi mostriamo l’importanza di investire in queste fasi di mercato in un’azienda solida, metteremo a confronto il bond “ENI 06/2015 FX 4% EUR” con un nostro titolo di Stato di simile durata, ovvero il “BTP-15GN15 3%”.
Ebbene già lo scorso anno quest’ultimo rendeva leggermente di più dell’altro, infatti il rendimento netto era del 2,49% mentre quello dell’Eni il 2,33%; una differenza di soli 0,16% , per la cronaca l’Eni quotava a 105,50 e il BTP a 100,70.
Oggi, un anno dopo, l’Eni quota a 102,50 e il BTP a 95,24, pertanto già in conto capitale il BTP ha perso di più dell’equivalente obbligazione dell’Eni, se poi guardiamo i rendimenti avremo le idee ancora più chiare: il corporate rende oggi solo il 2,83%, mentre il titolo di Stato il 3,84%!
Questo spread di quasi un punto, si spiega in quanto i mercati prezzano il rischio emittente della nostra Repubblica molto più alto del titolo petrolifero, perché dietro l’Eni vi è un grosso patrimonio che non ha il nostro Stato, ma soprattutto perché i debiti del “cane a sei zampe” ammontano a meno della metà del patrimonio, perciò in queste condizioni è improbabile che avvenga un’insolvenza.
I due grafici in alto illustrano i prezzi dei due titoli nell’ultimo anno, precisamente “ENI 06/2015 FX 4% EUR” e “BTP-15GN15 3%”.
Vi ricordiamo che il presente post non costituisce sollecitazione del pubblico risparmio.

giovedì 7 luglio 2011

Il governo vara la “patrimoniale” per i poveri

Come forse sapete con la manovra il governo ha aumentato il bollo sui depositi titoli tenuti presso banche passando dagli attuali 34,20€ a 120€, inoltre dal 2013 si passerà a 150€, mentre chi possiede titoli sopra i 50000€ dovrà pagare la bellezza di 380€!
Capite bene che di fronte a questa situazione chi possiede un grosso patrimonio tipo 500000€ se ne frega dell’aumento, ma chi ne possiede 10000€ è fregato alla grande, addirittura chi possiede solo BOT per qualche migliaio di € anziché guadagnare qualcosa ci rimette; poi nel 2013 si verificherà il paradosso che per esempio se possiede 51000€ pagherà la bellezza di 380€, se ne possiede 49000€ pagherà 150€.
Alla luce di ciò tenere un dossier titoli per 20000, 30000 € non è conveniente, la ratio del legislatore è quella non solo di fare cassa, ma di aiutare il risparmio gestito e i conti di deposito; comunque in questo momento di crisi per i nostri titoli di Stato questa norma può peggiorare la situazione.
Infine noto con amarezza che pochi politici si lamentano per questo provvedimento lasciatemelo dire “rapina”.

mercoledì 29 giugno 2011

L’ITALIA ALLE PRESE CON LA MANOVRA … E CON LA CASTA

Come sapete da tempo i mercati finanziari ci osservano con diffidenza, infatti lo spread BTP - BUND a 10 anni si mantiene elevato intorno ai 200 punti base, si teme che in futuro la situazione possa peggiorare.
In questi giorni siamo alle prese con la maxi manovra pluriennale da 47 miliardi di €, e qui notiamo alcune questioni che potrebbero turbare i mercati finanziari in questo tragico momento finanziario: le liti all’interno della già debole maggioranza, le minacce di Tremonti di dimettersi, il fatto che un governo di centro destra si appresti a varare una manovra di centro sinistra (ciò significa che stiamo raschiando il fondo del barile!), e “dulcis in fundo” il grosso degli interventi verrà rimandato negli anni successivi, fa sì che stiamo giocando col fuoco.
I nostri titoli di Stato si stanno deprezzando costantemente: infatti il CCT 15/04/18 ha un DM di 1,65, mentre il CCT 1/03/17 che abbiamo osservato in precedenti post, quota intorno a 93!
Mi auguro che una volta tanto i nostri “baldi” politici varino una manovra seria le cui misure impopolari decorrano da subito e non in futuro, possibilmente dopo le prossime elezioni politiche (anticipate).

martedì 21 giugno 2011

Le mine vaganti per la Grecia e forse anche per l’Euro

Era scontato che le istituzioni europee ed il FMI sarebbero intervenute in favore del salvataggio della Grecia, ciò per evitare gli effetti sistemici sul sistema finanziario mondiale, già spiegati in precedenti post, ma contro questo piano si annidano delle mine vaganti in grado di far saltare tutto, vediamo quali:
1) innanzitutto in queste ore il governo ellenico deve ottenere la fiducia dal Parlamento e se nella remota ipotesi non la ottenesse…
2) alla fine di questo mese inizi del prossimo, sempre il Parlamento si dovrà esprimere sui pesantissimi sacrifici imposti alla popolazione, riusciranno i parlamentari a far passare la stangatona? Probabilmente sì, ma se non passasse…?
3) a Luglio l’Alta Corte tedesca inizierà la discussione sulla legittimità costituzionale del piano di aiuti concessi dalla Germania alla Grecia, se malauguratamente dovesse decidere per l’incostituzionalità degli aiuti, vi sarebbero non solo ripercussioni finanziarie negative a livello mondiale, ma l’Eurozona si spaccherebbe.
A queste tre mine bisogna aggiungere i mal di pancia dei popoli ricchi dell’Europa che chiedono un abbassamento delle tasse anziché aiutare i greci, che lo ricordiamo sono entrati nell’Euro falsificando alla grande il bilancio.
Alla luce di ciò bisogna essere sempre vigili, pronti ad intervenire prima di rimanere col cerino acceso in mano.

martedì 14 giugno 2011

La tragedia greca verso l’epilogo?

Come sapete, le società di rating hanno dato una valutazione ai bond greci da default imminente, cerchiamo di capire se avverrà e in che misura.
Personalmente non credo sia possibile un default hard (stile Argentina), in quanto gli effetti sistemici sarebbero peggiori di quanto avvenne 3 anni fa con la Lehman Brothers, anche perché la BCE è piena di titoli di Stato greci che metterebbe se stessa a rischio d’insolvenza, poi tutte le banche elleniche sarebbero KO, inoltre gli altri PIIGS scricchiolerebbero con l’Euro.
Potrà accadere un default morbido in maniera tale “di accontentare” quelle popolazioni che non vogliono aiutare i PIIGS, i mercati potrebbero anche rimbalzare perché stanno già scontando un default piuttosto pesante, a tal proposito si parla di un allungamento delle scadenze dei bond; comunque sia, chiaro che questa soluzione costituisca un’insolvenza a tutti gli effetti.
Infine vi è il non default, giustamente caldeggiato dalla BCE che prevede un nuovo piano di aiuti, questa potrebbe essere la via prescelta, in tal caso il rimbalzo dei titoli greci potrebbe essere notevole ed anche dei PIIGS, in attesa di una nuova crisi.

lunedì 6 giugno 2011

LE OBBLIGAZIONI FUND LINKED

Le obbligazioni fund linked sono dei normali bond la cui cedola è però legata ad un paniere di fondi comuni di vari tipi, quindi il possessore di detti titoli alla scadenza riceverà il capitale investito (a meno che andrà in default l’emittente) oltre appunto un’ eventuale cedola.
Vi diciamo subito che dette obbligazioni non si comprano mai in sede di collocamento, ma sul mercato secondario, magari quando la scadenza non è lontana.
A titolo d’esempio (ciò non costituisce sollecitazione del pubblico risparmio) segnaliamo l’obbligazione “DEXIA CREDIOP - LINEA DINAMICA SVILUPPO 47” , la cui eventuale cedola premio alla scadenza è legata ad un paniere di fondi; in questi giorni si compra intorno a 90 e di conseguenza rende circa il 6,50% netto, eventuale premio escluso.
Ricordiamo che questo bond è stato emesso a fine 2007 al prezzo di 94, quindi chi ha avuto l’idea, o meglio si è fatto “consigliare” da qualche addetto ai lavori, di comprarlo in sede d’emissione, sta perdendo in conto capitale e non ha ancora ricevuto un € d’interessi!
Per onestà intellettuale va detto che l’allora premio per il rischio sull’emittente era basso, adesso è più alto, comunque supponendo un rischio simile a quello del 2007, oggi potrebbe valere circa 97,50 (un rendimento dall’emissione a oggi, intorno all’1% lordo); in conclusione questa tipologia è da tenere in considerazione, ma occorre molta dimestichezza nel saper scegliere i titoli.
A tal proposito informiamo che qualche titolo con queste caratteristiche è nei portafogli obbligazionari preparati da ZIO BOND.
Per chi ne volesse sapere di più: mercatoliberobond@gmail.com

martedì 31 maggio 2011

La situazione della Dexia

La settimana che si è conclusa è stata nera per i possessori dei bond della Dexia, in Italia sono diffuse quelle della sua controllata Dexia Crediop, facciamo il punto.
Innanzitutto bisogna ricordare che la capogruppo (la cui sede è a Bruxelles) stava facendo default nel famigerato autunno 2008, per evitarlo intervennero gli stati di Francia, Belgio e Lussemburgo, allora a metterla nei guai fu la sua controllata in USA impantanata con i mutui subprime.
Adesso è successo che la capogruppo ha effettuato a sorpresa una grossa svalutazione per 3,6 miliardi di €, poi si teme che possiedano parecchi titoli di Stato della Grecia.
In Italia, inoltre, la controllata ha subito un pesante declassamento di rating da parte di Moody’s, forse causato dal fatto che è in previsione una vendita della società ad altre banche, in tutta questa situazione potrebbero avere avuto anche un peso le parole di Draghi in qualità di presidente del Financial Stability Board (organismo che lavora alla formulazione di proposte per migliorare la stabilita' del sistema finanziario) ''Abbiamo bisogno di un sistema dove,se necessario, le banche possano fallire''; come dire eventuali banche in crisi non devono essere salvate a qualunque costo.
Alla luce di ciò i rendimenti si sono ulteriormente elevati, addirittura le strutturate con scadenza breve offrono rendimenti oltre il 6% e se l’evento si dovesse verificare si può arrivare oltre al 10%; pertanto questi bond della Dexia sono indicati ad un risparmiatore con propensione al rischio non bassa, con un patrimonio non piccolo, quindi il risparmiatore che non possiede queste caratteristiche può valutare l’acquisto in ottica speculativa nella misura massima del 4% del portafoglio.

lunedì 23 maggio 2011

Macquarie Str Sec Ap17 Step Up Energy

La banca Macquarie ha emesso un’obbligazione che è Step Up, ma anche equity linked; spieghiamo i significati di questi due terminologie.
Un’obbligazione si dice Step Up, quando paga cedole crescenti predeterminate all’emissione, nella fattispecie nei primi due anni il 3%, al terzo il 4%, 5% il quarto anno, infine al quinto anno il 6%; a qualcuno di voi questo bond potrebbe assomigliare ad un tasso variabile, in realtà siamo di fronte ad un tasso fisso in quanto sappiamo già dall’inizio il tasso.
Poi è di tipo Equity linked perché è legata ad un basket di azioni nella fattispecie si tratta di Enel, Rwe, Total, in particolare alla scadenza staccherà una cedola del 21% se il prezzo dei tre titoli rilevati giorno 17/04/17 non sarà inferiore rispetto allo strike rispettivamente di 4,634, 46,50, 41,58.
Ai prezzi attuali se non si verifica l’evento rende circa un 3% netto, mentre se si verifica rende il 5,73%.
Il titolo va seguito in futuro, magari comprando sui cali dei prezzi dei titoli.
Questo post è a titolo didattico e non costituisce sollecitazione del pubblico risparmio.

lunedì 9 maggio 2011

Il punto sulla tragedia greca e dell’Eurozona

Come sapete il giornale tedesco sempre ben informato “Der Spiegel” ha scritto che la Grecia è pronta ad uscire dall’Euro ritornando alla vecchia Dracma, chiaramente si provvederebbe anche alla ristrutturazione del debito.
Sono arrivate una raffica di smentite sia da parte di politici dell’area Euro che da parte del governo greco, a tal proposito citiamo il ministro delle Finanze del paese ellenico il quale sostiene che se la sua nazione dovesse uscire dall’Eurozona “le conseguenze sarebbero catastrofiche: il debito pubblico raddoppierebbe, il potere d’acquisto crollerebbe, le banche collasserebbero e precipiteremmo in una recessione da guerra. Non ha senso politicamente, socialmente, economicamente. Sarebbe un disastro che nessuno vuole davvero”.
L’impressione che abbiamo è che le voci non siano prive di fondamento, perché i greci non stanno reggendo ai sacrifici e qualche politico cerca la via d’uscita (apparentemente più comoda) del ritorno alla Dracma; ricordiamo le ripercussioni sul fronte dell’Euro e dei PIIGS, di questa decisione: moneta unica a picco, anche Irlanda e Portogallo rischierebbero immediatamente la stessa sorte, mentre i nostri titoli di Stato andrebbero malissimo, problemi di solidità per diverse banche, di fronte a questa catastrofe i politici greci hanno subito pressioni da membri dell’UE affinché non commettano passi falsi, in cambio di concessione di nuovi prestiti.
In queste settimane la nostra divisa è salita troppo velocemente sulle altre monete, anche a causa della politica restrittiva iniziata dalla BCE, ma adesso potrebbe scendere come sta avvenendo da qualche giorno; per chi scommette sul ribasso dell’Euro, esiste un portafoglio obbligazionario con bond anche non in €, forse questi giorni potrebbero essere utili per aderire al servizio: mercatoliberobond@gmail.com.

domenica 24 aprile 2011

AUGURI


Lo ZIO e MERCATOLIBERO augurano a tutti i lettori, clienti e alle loro famiglie i più sentiti Auguri di buona Pasqua.

martedì 19 aprile 2011

DEFAULT (PIUTTOSTO) IMMINENTE DELLA GRECIA?

Sui mercati finanziari circola voce di un default imminente della Grecia, a dimostrazione di ciò possiamo osservare che i già alti rendimenti si sono ulteriormente impennati fino ad arrivare a circa il 20%, i CDS sono a livelli stratosferici, pertanto i corsi obbligazionari si sono ulteriormente abbassati; è chiaro che con questo scenario chi ha acquistato pochi mesi fa titoli a breve scadenza rischia di perdere di più di chi ha scelto quelli a scadenza lunga, perché come scritto in passato quando si verificano i default si viene pagati in maniera uguale, ovviamente a parità di subordinazione.
Quello che mi chiedo è: cosa succederebbe dopo?
Sicuramente ci sarebbero settimane di turbolenza, con le banche greche pure loro in default, i fondi pensione della Grecia nei guai, le banche europee già alle prese con una crisi di solidità finanziaria dovrebbero svalutare i loro asset varando nuovi aumenti di capitale o rischiando il default; e che ne sarebbe degli altri PIIGS, in particolare dell’Irlanda e del Portogallo che hanno evitato il default grazie al piano di salvataggio UE che per la Grecia non avrebbe funzionato?
Infine l’Euro riuscirebbe a resistere al default di un suo stato membro?
Personalmente mi auguro che tutto fili liscio, ma per come si stanno mettendo le cose non è per niente da escludere il default del paese ellenico con tutte le nefaste conseguenze descritte in precedenza.

lunedì 11 aprile 2011

IL TASSO RISK-FREE

Partendo dalla truffa dei Parioli, vi spiegherò il concetto del tasso d'interesse privo di rischio. Questa truffa si basa sul tradizionale schema Ponzi, ovvero si remunerano i risparmi “gestiti” (in realtà i risparmi non saranno investiti ma fregati) con ritorni stratosferici, pagandoli con i soldi dei nuovi entranti, così pure un eventuale riscatto, poi quando questi ultimi sono superiori alle entrate la truffa viene a galla.
Il tasso d'interesse privo di rischio (o Risk-free interest rate) rappresenta il tasso d'interesse di un'attività priva di rischio: nell’area Euro hanno queste caratteristiche i titoli di Stato tedeschi a brevissima scadenza che in questo momento rendono circa l’1%! Pertanto più ci si allontana dall’1%, più si va incontro a rischi, è chiaro che rischiando tanto si arriva a guadagni a 2 cifre, ma in ogni caso garantire sempre annualmente performance astronomiche è davvero difficile per non dire impossibile, nel caso dei Parioli vi erano bond che rendevano il 12%! Rendimenti simili ai titoli ultra spazzatura!
In conclusione diffidate di chi vi promette guadagni spropositati, perché o vi sta facendo correre notevolissimi rischi, o peggio, è un truffatore.

lunedì 4 aprile 2011

SOLIDARIETA'

In segno di solidarietà con MERCATO LIBERO, questa settimana non vi saranno post.

lunedì 28 marzo 2011

La crisi dei debiti in UE e il debito atomico di Tremonti

Nei giorni scorsi si è aperta una crisi di governo in Portogallo, fermando così il programma di risanamento, adesso non rimane che il fondo di salvataggio europeo per evitare il default. In passato avevamo già dato come molto probabile il salvataggio di questa nazione, e così sarà; adesso pensiamo alla Spagna. Non diamo per scontato che questa repubblica ricorrerà al salvataggio, comunque diciamo che una crisi finanziaria della Spagna avrebbe ripercussioni pesantemente negative sull’Euro e sull’Italia. Intanto Tremonti temendo l’approssimarsi della crisi finanziaria anche da noi (vi ricordiamo che i PIIGS devono cadere nel seguente ordine: Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia), dopo aver equiparato il debito pubblico a quello privato, si è inventato il debito atomico, cliccate su questo link http://www.youtube.com/watch?v=xgSpSmo2uYo e guardate cosa dice da Lucia Annunziata dal minuto nove al minuto undici e mezzo. Per concludere notiamo che rimangono ancora deprezzate le quotazioni di Grecia e Irlanda, nazioni già salvate, segno che il mercato teme effettivamente un default (magari morbido) di questi emittenti, anche perché il piano di salvataggio europeo non è credibile in quanto vi partecipano nazioni già nei guai come Spagna e Italia. Insomma ci aspettano mesi pieni d’incognite.

martedì 22 marzo 2011

Bei 16 Eur Hicp

Ha suscitato curiosità il precedente post sulle obbligazioni con leva, vediamo un esempio di un bond legato all’inflazione con leva.
Prendiamo come esempio l’obbligazione “Bei 16 Eur Hicp”, essa calcola la cedola tramite un prodotto tra l’inflazione Euro ed 1,48.
Ipotizzando inflazione al 2,4% otterremo la cedola del 3,552%, se l’inflazione fosse del 5%, la cedola sarebbe del 7,4%, in caso di deflazione la cedola sarebbe nulla; la leva fa sì che la cedola aumenti più che proporzionalmente rispetto all’inflazione, se invece l’inflazione scende la leva si ripercuoterà contro di noi, in caso di deflazione la cedola sarà nulla.
Pertanto ha senso investirvi se si ha un’aspettativa di un’accelerazione inflattiva.
Più alto è il moltiplicatore e meglio è (ma anche più rischioso), pensate esiste un bond con leva 2 sull’inflazione che è entrato nel nostro portafoglio World; quindi con l’inflazione al 2,4% avremo una cedola del 4,8%!
Il post non costituisce sollecitazione del pubblico risparmio.

lunedì 14 marzo 2011

I TITOLI CON LEVA

Nei giorni scorsi il presidente della Bundesbank Axel Weber ha previsto che alla fine dell’anno i tassi saranno all’1,75%. Personalmente concordo con questa visione, aggiungendo che il rialzo dovrebbe essere dell’0,25% per ogni stagione; detto rialzo potrebbe continuare con queste modalità il prossimo anno.
Per quanto riguarda l’inflazione, la situazione peggiorerà perché il terremoto in Giappone ha messo fuori uso numerose centrali nucleari, pertanto questa grande nazione dovrà aumentare la domanda di petrolio, quindi la speculazione sull'oro nero potrebbe prendere ulteriore spunto da questa situazione facendo così aumentare l’inflazione.
Il rialzo dei tassi mette in crisi chi è indebitato, infatti, in questi giorni i PIIGS stanno già soffrendo anche di questa situazione.
Alla luce di ciò non solo sono opportuni i classici titoli legati all’Euribor e all’inflation linked, ma anche tipologie particolari che utilizzano la leva; questi titoli stanno entrando nei nostri portafogli.

lunedì 28 febbraio 2011

Nuove previsioni alla luce della crisi attuale

La crisi delle nazioni mediterranee (soprattutto della Libia) e anche del Medio Oriente sta facendo alzare il prezzo del petrolio.
Come sapete abbiamo sempre sostenuto un aumento sia dei tassi che dell’inflazione, ma adesso con questa situazione questi rischi diventano ancora più forti.
Quanto all’aumento dei tassi, in questi giorni si sono espressi sia membri della BCE, che il governatore Draghi il quale sostiene che i tassi bassi non hanno portato slancio all’economia.
Alla luce di ciò un aumento dei tassi di un punto percentuale in un anno non ci sorprenderebbe, mentre nello stesso arco di tempo l’inflazione potrebbe arrivare al 4%; come sostenuto in precedenti post, la BCE darà più spazio all’inflazione anzichè aumentare pesantemente i tassi (come sarebbe necessario per tenere l'inflazione sotto il 2%), pertanto continueremo ad avere rendimenti reali negativi.
Questo forte aumento del petrolio bloccherà la fragile ripresa, facendoci entrare in stagflazione.
Alla luce di questo scenario bisogna ulteriormente incrementare le obbligazioni inflation linked, vanno pure bene i titoli legati all’Euribor, evitare il tasso fisso con scadenze medie lunghe, molta attenzione alle Steepener senza TARN, perché la curva dei tassi dovrebbe perdere rigidità in quanto aumenteranno di più i tassi a breve che quelli a lunga scadenza.

lunedì 14 febbraio 2011

La tassazione delle rendite finanziarie e la patrimoniale

In questi giorni si fa un gran parlare di patrimoniale, c’è chi la confonde con la tassazione della rendita finanziaria, in realtà sono cose diverse. Iniziamo con la rendita finanziaria.
Essa è il frutto degli investimenti, per esempio il dividendo per chi compra azioni, gli interessi per chi compra i bond, dal punto di vista fiscale si parla di redditi da capitale; la plusvalenza che deriva da un guadagno per esempio sulle azioni, ma anche sui bond è un reddito diverso (fiscalmente compensabile con minusvalenze pregresse).
In Italia una persona fisica in regime di risparmio amministrato paga il 12,50% sulla plusvalenza, così pure sui dividendi, sugli interessi derivanti dai bond con scadenza superiore ai 18 mesi, mentre sugli interessi sui C/C, sui conti di deposito, sulle obbligazioni con scadenza inferiore ai 18 mesi si paga il 27%.
Sono convinto che in futuro la tassazione del 12,50% scomparirà, sarà elevata almeno al 20%.
La patrimoniale è un’imposta che colpisce il patrimonio e non i suoi frutti, cioè la liquidità sul C/C, depositi bancari, titoli finanziari (azioni, obbligazioni, titoli di Stato…), immobili; poi bisognerà vedere come sarà impostata la legge, quali di queste tipologie patrimoniali saranno tassati.
Sono convinto che in caso di emergenza finanziaria l’imposta sarà varata.
Quanto all’equità, va a colpire il ceto medio in quanto i grandi ricchi (alcuni dei quali si sono pronunciati in favore del provvedimento) non la pagheranno, perché hanno già nascosto al fisco i loro patrimoni, collocandoli nei paradisi fiscali.
In Italia chi rimane sempre fregato è il ceto medio, W l’Italia.

lunedì 7 febbraio 2011

Saper leggere le formule di un bond

In un bond si trovano spesso formule che servono a determinare l’interesse; adesso vi mostro le 2 formule delle obbligazioni del post precedente.
L’obbligazione con scadenza 2021, per quanto riguarda la parte variabile quella cioè legata all’inflazione, ha come formula:
Valore Nominale × [ Max (0,00%; 1,50% + 100% × Performance)].
Vi dico subito che per Performance, nel regolamento è specificata l’inflazione area Euro, quindi se genericamente si può dire inflazione area Euro +1,50%, con precisione significa che sarà corrisposta una cedola pari al massimo tra l' 0% ed il valore dell’inflazione + 1,50%, il tutto moltiplicato il valore nominale.
Pertanto se l’inflazione è pari al 3%, la cedola sarà del 4,5%, ma se l’inflazione sarà -2%, a quanto sarà la cedola?
L’altra obbligazione con scadenza 2020 ha la seguente formula:
Valore Nominale × [1,60% + Max (0,00%; 100% × Performance)].
Significa il massimo tra l’0% e l’inflazione, il risultato sarà poi sommato all’1,60%, infine il tutto sarà poi moltiplicato per il valore nominale.
Pertanto in caso d’inflazione al 3%, il tasso sarà del 4,60%; in caso d’inflazione a -2%, quanto sarà la cedola?
Aspetto le vostre risposte tra i commenti.

martedì 1 febbraio 2011

Prima di acquistare occorre riflettere.

Da un po’ di tempo è possibile collocare bond direttamente in borsa senza passare dallo sportello bancario, ciò è un bene perché si evitano i costi inerenti alla raccolta, ma non è detto che il bond sia un affare (l’emittente ha sempre convenienza ad offrire un tasso più basso di quello di mercato), il consiglio è quello di confrontare il rendimento con analoghi titoli già quotati sul mercato.
A tal proposito “The Royal Bank of Scotland Group PLC” quota una valanga di obbligazioni (dato che la banca è molto indebitata), in Italia utilizza questo sistema di raccolta diretta, facendo conoscere ai risparmiatori il collocamento con efficaci messaggi pubblicitari.
Da diversi giorni questo emittente sta collocando tra le altre, la seguente obbligazione: “ RBS Inflazione 2021”, si tratta di un bond decennale, le cui prime 3 cedole sono fisse pari al 6%, le rimanenti 7 sono legate all’inflazione Euro + 1,50%; pertanto ipotizzando, per assurdo, un'inflazione ferma al 2,4%, acquistando a 100 il rendimento effettivo netto a scadenza è del 4,05%; come vedete apparentemente quest’obbligazione offre un rendimento interessante, confrontiamola con una simile.
Lo scorso anno sempre questo emittente aveva collocato un decennale con una logica simile: i primi 3 anni a tasso fisso con cedole del 5,50%, i rimanenti 7, legati all’inflazione euro + 1,60%, immaginando di comprare il bond a 95 e lo stesso scenario inflattivo descritto in precedenza, il rendimento effettivo è del 4,46%.
Il primo bond è più rischioso sia perché ha la scadenza più lunga di un anno, sia per un altro motivo (oggetto del prossimo post), pertanto dovrebbe rendere più del 4,46%.
Come si vede non solo bisogna stare attenti alle obbligazioni collocate allo sportello, ma anche bisogna riflettere nei casi di collocamento diretto.
Il post ha valore didattico e non costituisce sollecitazione all’investimento.

giovedì 20 gennaio 2011

"Previsioni" anno 2011

L’anno è appena iniziato, cerchiamo di fare qualche “previsione” sul mercato dei bonds.
Iniziamo affrontando il tema dei tassi d’interesse.
Come sapete lo scorso anno abbiamo assistito a un rialzo dei tassi di mercato (lo avevamo previsto da tempo), nonostante la BCE li avesse mantenuti fermi.
Per quest’anno la Banca Centrale dovrebbe iniziare gradualmente ad alzarli, a tal proposito il governatore Trichet ha fatto capire che potrebbe nei prossimi mesi ritoccarli al rialzo; poi basta guardare l’inflazione al 2,2%, quindi già sopra il target del 2%, secondo noi andrà ancora a salire (anche su ciò vi abbiamo messo in guardia diverse volte in passato).
Pertanto è bene continuare a non investire in titoli a tasso fisso a lunga scadenza (ha senso solo per emittenti il cui premio per il rischio possa ridursi), privilegiare inflation linked, molti dei quali sono ancora a prezzi interessanti, ovviamente bond legati all’Euribor e qualche CMS.
La questione dei debiti sovrani dei paesi periferici dell’eurozona continuerà a destare l’attenzione dei risparmiatori perché è un tema di non facile soluzione, l’idea dell’emissione dell’Eurobond ci sembra interessante, crediamo che in caso di emergenza la Germania lo approvi; comunque si spera che l’Euro si svaluti, perché un Euro forte sarebbe la fine della moneta unica.
Bisogna stare attenti anche ai titoli di Stato dei paesi dell’Est Europa.
Per quanto riguarda le banche la Commissione europea vuol far pagare ai possessori di bond senior eventuali crisi bancarie future, se ciò dovesse passare il premio per il rischio aumenterebbe notevolmente, quindi prudenza nell’investire in bond bancari su scadenze lunghe; mentre sono da evitare le obbligazioni bancarie subordinate di emittenti fragili.
In conclusione sintetizzando il pensiero: tassi ed inflazione su, € giù.

giovedì 6 gennaio 2011

PORTAFOGLIO OBBLIGAZIONARIO WORLD

Il 10 Gennaio nasce un portafoglio obbligazionario, che inserirà obbligazioni anche in altre valute oltre l’Euro; questo portafoglio parte con un capitale “virtuale” di 200.000 di Euro.
Il servizio si rivolgerà a risparmiatori, private bankers, responsabili uffici titoli, promotori e consulenti che vogliono avere una guida e degli spunti operativi nel panorama obbligazionario.
Al cliente spetta decidere se e quali investimenti effettuare, perché questo portafoglio, come tutti i nostri portafogli, costituiscono una ricerca, uno studio, uno spunto su investimenti da effettuare.
Adesso vediamo le caratteristiche:
- Abbonamento annuale;
- Costo annuale: Euro 300 + IVA (20%), offerta di lancio entro il 15 Gennaio Euro 250 + IVA (20%);
- Invio almeno 2 volte al mese via posta elettronica;
- Grado di rischio: medio alto (ovviamente rispetto al rischio obbligazionario e non azionario).
Quanto alla performance prevista vi è da dire che nel mondo finanziario nessuno può sapere con certezza in anticipo la performance che si realizzerà, perché troppe sono le variabili in gioco; fatta questa premessa, aggiungiamo che ci reputeremo soddisfatti se riuscissimo a performare ogni anno un + 2,50% rispetto ai tassi BCE.
Condizioni orientative giuridicamente non vincolanti del portafoglio:
1) è previsto un limite massimo per singolo emittente corporate pari al 15% del portafoglio;
2) ogni singolo titolo non potrà superare il 10% del portafoglio;
3) i titoli del portafoglio saranno in diverse valute, anche in Euro;
4) una parte minoritaria del portafoglio potrebbe essere costituita da strumenti finanziari short (ad esempio ETF).
Il portafoglio non entrerà subito a regime, almeno per la parte valutaria.
La duration del portafoglio sarà variabile in base alle nostre aspettative delle condizioni macroeconomiche.
I mercati in cui saranno negoziate le obbligazioni oggetto di studio
saranno: il mercato regolamentato MOT, e i sistemi multilaterale di negoziazione come ExtraMOT, EuroTLX, alcuni bonds saranno OTC.
Per quanto riguarda la movimentazione del portafoglio pensiamo che questa non sarà frequente; chiaramente se col passare del tempo ci rendessimo conto che il titolo non sia più conveniente, consiglieremo la vendita anticipata, altrimenti si aspetterà la scadenza risparmiando il costo di negoziazione.
Infine per quel che concerne la quantità dei titoli in portafoglio, vi diciamo che quando quest‘ultimo sarà a regime ve ne saranno una ventina.
Chi acquista il portafoglio deve essere consapevole che BSI srl e chi prepara il portafoglio non si riterranno responsabili di vostri eventuali acquisti effettuati; inoltre dovete sapere che le informazioni contenute nel portafoglio non costituiscono sollecitazioni al pubblico risparmio, né raccomandazioni personalizzate, trattandosi unicamente d’informazione standardizzata rivolta al pubblico; infine l’utente prende atto che alcuni titoli potrebbero essere nel portafoglio di chi prepara il report, pertanto sorge un potenziale conflitto d’interessi.