domenica 23 dicembre 2012

AUGURI


ZIO BOND e MERCATOLIBERO augurano a tutti i lettori, clienti e alle loro famiglie i più sentiti Auguri di Buon Natale ed un 2013 pieno di soddisfazioni.











mercoledì 21 novembre 2012

BOND ATLANTIA IN COLLOCAMENTO


Il bond è a TF, ha durata di 6 anni; si può prenotare con multipli di 1000 €, mentre il lotto minimo è di 2000 €. Il collocamento è iniziato il 19 e si chiuderà il 7 Dicembre (salvo probabile chiusura anticipata). Attenzione: coloro i quali vogliono aderire online possono farlo entro venerdì 23 alle ore 17:00! È prevista la quotazione al MOT.
La cedola sarà pagata una volta l’anno in via posticipata ed è calcolata dalla somma di un margine minimo di 260 punti base con il tasso mid swap a 6 anni; il prezzo di emissione sarà inferiore a 100% del valore nominale e, comunque, non inferiore al 99%, prezzo di rimborso sarà alla pari a scadenza in un’unica soluzione; sia il rendimento che il prezzo saranno comunicati entro 5 giorni lavorativi dalla conclusione dell’offerta.
Questo bond a tasso fisso nello scenario peggiore ed ai tassi di oggi offre un rendimento effettivo netto circa del 2,90%, l’equivalente bond a tasso fisso sul mercato rende circa il 2,10 %, anche altre utility con scadenza simile rendono meno del 2,90%.
In conclusione il collocamento mi sembra interessante in ottica di breve termine, in ottica di lungo periodo non mi convince: sia perché è un tasso fisso e nei prossimi anni i tassi si potrebbero rialzare, sia perché potrebbe ritornare in futuro la turbolenza in merito al rischio Italia e alla rottura dell’area Euro.

Avvertenza: il presente post non costituisce sollecitazione all'investimento.



giovedì 1 novembre 2012

ISP non rimborserà anticipatamente alcuni bond subordinati


Giorno 25 Ottobre arriva sui mercati uno “scherzo” della banca Intesa Sanpaolo in merito ad alcuni suoi bond subordinati, vediamo una parte del comunicato, quella più significativa: “Intesa Sanpaolo annuncia un invito ad offrire in scambio alcuni titoli subordinati di propria emissione di tipo Lower Tier II in circolazione con un titolo senior di nuova emissione.
L’invito permetterà a Intesa Sanpaolo di ottimizzare sia la composizione del patrimonio di vigilanza
attraverso l’incremento del proprio Core Tier 1 Capital sia il costo del funding, tenendo conto che:
- Intesa Sanpaolo non ritiene opportuno proseguire con la propria politica di esercizio delle opzioni call alle attuali condizioni di mercato per quanto riguarda i titoli subordinati oggetto del presente invito e, al fine di controbilanciare il potenziale impatto economico su tali titoli, offre ai loro detentori la possibilità di scambiarli con un titolo senior di nuova emissione sulla base dell'attuale valore di mercato;
- Intesa Sanpaolo ha inoltre deliberato di modificare le condizioni contrattuali dei titoli subordinati oggetto del presente invito che non dovessero essere scambiati con il titolo senior di nuova emissione, rimuovendo l'opzione call dell'emittente al fine di aumentare la probabilità che tali titoli possano continuare ad essere computabili quali strumenti patrimoniali di tipo Tier II nel patrimonio di vigilanza dell’emittente, considerato che il contesto normativo e regolamentare di riferimento è tuttora in fase di definizione.”

Sono 4 i bond in oggetto dello scambio, in realtà sono di grosso taglio, in pratica la banca chiede all’investitore di procedere allo scambio (non intendo annoiarvi su come avverrà) tra questi titoli subordinati con un bond senior scadenza 2017, avente premio di 310 punti base.
Facciamo alcune considerazioni:
Innanzitutto, ahi noi, la banca ha rotto quel patto con i risparmiatori che prevedeva il rimborso anticipato a prescindere dalla convenienza economica, è chiaro che chi non potrà o vorrà aderire allo scambio, al momento ci rimetterà in quanto rimarrà con bond poco liquidi e con premi inferiori al 2%, addirittura uno dei 4 bond subordinati offrirà un premio dell’0,85%, infatti i prezzi di mercato di tutti e 4 bond sono scesi; poi vi è da fare un’altra considerazione come già scritto sopra, il farsi togliere la clausola call, fa si che la banca non potrà mai rimborsare anticipatamente detti titoli, da ciò si capisce che loro ritengono che fra 3 o 4 anni lo spread non sarà a 60 punti, pertanto in parole povere non credono che nasceranno gli Eurobond, perché in quel caso sarebbe convenuto all’emittente il rimborso anticipato e quindi sarebbe tornata utile la clausola call.
Infine una domanda: questa pessima notizia per il risparmiatore, che appanna l’immagine della banca, è apparsa presso la grande stampa italiana?

giovedì 4 ottobre 2012

La Spagna chiederà gli aiuti nel weekend?


Il prossimo weekend potrebbe vedere la Spagna chiedere gli aiuti ( in ogni caso sarà solo questione di tempo), a quel punto per l’Italia potrebbero essere guai seri.
Si è sempre detto prima tocca alla Grecia, poi all’Irlanda, al Portogallo, alla Spagna e, “dulcis in fundo a noi”.
Pertanto se cadrà la Spagna sarà rispettata la tabella di marcia, mentre la speculazione si concentrerà su di noi, fino adesso l’attacco è stato di riflesso, a quel punto saremo nell’occhio del ciclone.
La speculazione prende di mira un obiettivo, una volta caduto, pensa ad un altro, è così per la crisi attuale dell’Euro, fu così 4 anni fa con la crisi delle banche, si troverà l’appiglio per attaccarci, ad esempio l’incertezza politica, poi il debito pubblico sarà aumentato ulteriormente perché abbiamo dovuto salvare la Spagna, vogliamo aggiungere tutti gli scandali di questi giorni, e l’aumento dello spread diventerà pesante.
Alla “dittatura europea” fa piacere che chiediamo gli aiuti perché così le elezioni politiche saranno una farsa, già il fiscal compact ci limita nelle scelte di politica economica e quindi la scelta dei governi sarà quasi indifferente, poi se dovessimo chiedere gli aiuti, l’agenda politica la detterà del tutto la “dittatura europea”, come già visto con la Grecia.
Ricordo che l’attacco della speculazione ci costringe a svendere i nostri gioielli di Stato, e saranno anche gli stessi speculatori protagonisti degli affari, poi ci sono i due super Mario legati alle grosse banche americane... insomma per gli speculatori si profilano grossi affari, come nel 1992 (vedasi Britannia), la storia si ripete.

domenica 9 settembre 2012

Analisi della situazione attuale

Sono stato sempre scettico su una rottura imminente dell’Euro perché questa avrebbe provocato un disastro finanziario, economico, sociale, giuridico e politico; in particolare non è possibile al momento la rottura perché ancora le banche dei paesi forti sono relativamente piene di titoli PIGS (lo scorso anno erano molto piene), ma fra 3 anni questo grosso deterrente potrebbe venire meno, a quel punto teoricamente la rottura si potrebbe verificare.
Dunque grazie all’accordo raggiunto nei giorni scorsi all’interno della BCE si è evitato lo sfascio imminente dell’eurozona, volevo spendere due parole sull’accordo.
Esso è stato raggiunto quasi all’unanimità tra i vari membri, solo la Germania è stata contraria, ciò è importante perché tra i paesi forti gli altri siano stati favorevoli.
Per quanto riguarda il punto di vista tecnico dell’accordo, è importante sottolineare il fatto che i bond acquistati dalla BCE costituiscano normali bond e non come avvenne per la Grecia titoli privilegiati, declassando di fatto gli altri titoli ellenici da ordinari a subordinati; altro punto importante dell’accordo consiste nell’acquisto illimitato dei titoli di Sato, infatti non è passata la linea tedesca degli acquisti limitati ma su questo punto desidero approfondire la faccenda.
Purtroppo l’acquisto dei titoli di Stato è illimitato sulla carta per via della sterilizzazione, essa serve per non creare inflazione perché la BCE potrà comprare bond a patto che possegga il denaro, non lo potrà stampare, quindi se non ha denaro sufficiente non si potranno effettuare acquisti, speriamo che non si arrrivi a ciò; già durante un’operazione simile lo scorso autunno si verificò una scopertura di 9 miliardi € con l’interruzione degli acquisti ( ufficialmente si disse che non vi era più bisogno d’intervenire).
Adesso lo spread sta scendendo velocemente (anche troppo), perché il rialzo degli ultimi mesi era dovuto alle liti in Europa ed all’attendismo della BCE, il rischio Italia vale tra 200-250 punti base, pertanto ancora c’è margine di discesa.
Se si vuole investire sull’Italia, lo si può fare anche con le subordinate di banche italiane ma solo di tipo Lower Tier 2 (sul significato vedasi post del 20/07/09) e per una minima parte del portafoglio; a proposito di portafoglio, nel portafoglio World vi è un interessante obbligazione dell’Unicredit che se si verificherà il rimborso a primavera rende ai prezzi attuali circa il 25% netto! (Per favore non chiedetemi l’Isin)!
Infine giorno 12 la Corte Costituzionale tedesca si pronuncerà sull’ipotesi di aiuti nei paesi in difficoltà, se dovesse essere favorevole (ipotesi probabile oltreché auspicabile) sarebbe consigliabile vendere le valute rifugio (sono salite troppo).

venerdì 27 luglio 2012

All’Euro serve un QE come ha fatto la Fed!


È bastata una minaccia di Draghi di intervenire che lo spread è sceso in 2 giorni di quasi 80 punti base!
Tutti parlano del terribile mese di Agosto, in realtà nel periodo estivo vi sono “quattro” speculatori, che fanno i prezzi, ma per le banche Centrali sono facili da tenere a bada.
Il problema sarà in autunno quando gli scambi ritorneranno elevati e quindi un intervento della BCE si sentirebbe di meno, ma soprattutto se la Corte Costituzionale tedesca dovesse dire no al nuovo fondo salva Stati sarebbe un problema perché farebbe ripartire pesantemente gli attacchi speculativi.
Sono favorevole al fatto che questo nuovo fondo diventi banca, in maniera tale da poter usufruire delle risorse da parte della BCE, in caso contrario avendo risorse limitate non si andrebbe molto lontano.
Sono favorevole ad un quantitative easing come ha fatto la Fed, perché così si solleverebbero le quotazioni di banche, titoli di Stato ed azioni; questo aumento delle quotazioni farebbe guadagnare i risparmiatori che diventerebbero più “ricchi”. Oggi invece accade il contrario tra crollo delle quotazioni azionarie e dei titoli di Stato (nei paesi dei PIIGS); poi il QE avrebbe l’effetto di far svalutare l’Euro, con conseguenze benefiche sulle esportazioni.
Nel frattempo i politici devono fare quei passi avanti verso l’unione politica e fiscale, il contagio sta arrivando in Germania, con questo non voglio dire che al momento i Bund sono a rischio di default, invece il rapporto rischio rendimento è pessimo (pertanto non sono da comprare).

martedì 19 giugno 2012

Cosa fare per salvare l’Euro

Nonostante il positivo esito delle elezioni greche, lo spread rimane alto, perché i mercati per tornare tranquilli hanno bisogno di grossi cambiamenti. Vediamo quali, ma prima facciamo un passo indietro.
I mercati finanziari si sono accorti che l’Euro più che essere una moneta unica assomiglia ad un accordo di cambi tra i vari Stati, pertanto si può entrare e uscire con facilità; questo succede perché ogni Nazione ha conservato una propria sovranità anziché cederla all’Europa, inoltre continua ad emettere propri titoli di Stato.
Allora cosa serve per ritornare alla normalità?
Semplice a dirsi, cedere grosse fette di sovranità a favore dell’Europa e anziché emettere propri titoli di Stato occorre emettere titoli collettivi di debito pubblico.
Purtroppo il nazionalismo, l’egoismo dei tedeschi sta mettendo in crisi il progetto dell’Euro, mi auguro che di fronte alla prospettiva di una sua rottura si ravvedano.
Essa sarebbe una catastrofe mondiale, infatti gli Usa premono per una soluzione, ma gli stessi tedeschi pagherebbero un prezzo enorme sia dal punto vista economico (si dice 1500 miliardi), sia perché faticherebbero ad esportare.
Altro cambiamento deve riguardare la BCE, dovrà avere gli stessi poteri ed obiettivi della Fed, anche su questo i tedeschi sono contrari; per quanto riguarda le banche, le garanzie agli istituti di credito deve passare dalla singola nazione all’Europa.
Alla fine del mese ci sarà l’importante vertice UE non credo che approveranno questi provvedimenti in toto, perché i soliti tedeschi si opporranno, ma lo faranno solo quando sarà imminente la rottura dell’Euro; usando un termine calcistico lo faranno al novantesimo minuto!

sabato 12 maggio 2012

“LA TEMPESTA FINANZIARIA PERFETTA” DI S&P

Secondo “Standard and Poor’s” (società controllata da grossi fondi americani e quindi in potenziale conflitto d’interessi) tra il 2012 e il 2016 le imprese di tutto il mondo avranno bisogno di circa 30mila miliardi di dollari per rimpiazzare obbligazioni e prestiti bancari contratti prima della crisi arrivati a scadenza; a ciò si aggiungono altri 12-16 mila miliardi necessari per finanziare nuovi investimenti. Ricordano gli “esperti” di S&P che in questo momento le banche stanno cercando di rimettere ordine nei loro bilanci riducendo i prestiti, i governi sono alle prese con debiti pubblici in crescita esponenziale, poi vi sono i problemi di tenuta dell’Euro, una ripresa americana debole e oltre al probabile rallentamento della crescita cinese, i rischi di una tempesta perfetta nel mercato del credito si fanno più concreti. Che fare in questo scenario apocalittico, se si vuole investire nei bond? Innanzitutto non investire a lunga scadenza, perché il premio per il rischio potrebbe aumentare a livello mondiale, al momento è aumentato solo nei paesi periferici dell’Euro per i noti problemi, è opportuno comprare titoli di ottima qualità ma escludendo titoli di Stato di USA e Germania, quindi privilegiare bond sovranazionali o corporate di eccellente qualità, invece evitare gli high yield.

sabato 7 aprile 2012

AUGURI


Lo ZIO e MERCATOLIBERO augurano a tutti i lettori, clienti e alle loro famiglie i più sentiti Auguri di buona Pasqua.
I post riprenderanno a Maggio, uno al mese.

giovedì 22 marzo 2012

BTP ITALIA: CEDOLA REALE AL 2,45%!

Ecco il comunicato del Tesoro: "Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica i risultati dell'emissione del primo BTP Italia, il nuovo titolo a 4 anni indicizzato all'indice FOI (Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) al netto dei tabacchi.

Per il nuovo titolo, che ha godimento 26 marzo 2012 e scadenza 26 marzo 2016 , è fissato un tasso cedolare (reale) annuo pari al 2,45%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell'operazione è fissato lo stesso giorno del godimento del titolo.

L'importo emesso è stato pari a 7.291,491 miliardi di euro e coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso Banca IMI Spa e Unicredit Bank AG durante il periodo di collocamento, che è iniziato il giorno 19 marzo 2012 e si è concluso nella giornata odierna. Si rende infine noto che il numero dei contratti validamente conclusi sul MOT nello stesso periodo di collocamento è stato pari a 133.479.

Con successivo comunicato, che verrà diramato nella giornata del 23 marzo 2012, verranno fornite indicazioni qualitative circa le caratteristiche della domanda."

giovedì 15 marzo 2012

BTP ITALIA 26MZ16 EUR

In questi giorni non si parla d’altro del BTP ITALIA, per questo vi accenno solo le caratteristiche essenziali.
È un titolo indicizzato all’inflazione italiana escluso il tabacco, in particolare stacca 2 cedole annue rivalutate dell’inflazione cui si aggiunge il capitale anch'esso rivaluto dall’inflazione; qui notiamo una differenza con i BTP legati all’inflazione Euro, perché questi ultimi staccano ogni sei mesi solo la cedola ovviamente rivalutata dall’inflazione Euro (ex- tabacco), mentre il pagamento della rivalutazione del capitale avverrà alla scadenza del bond (tranne ovviamente nel caso di vendita anticipata).
Vi segnalo altre 3 caratteristiche particolari del bond: la sottoscrizione potrà avvenire anche online, le persone fisiche che li sottoscriveranno e li terranno fino a scadenza otterranno un premio fedeltà dell’0,4% lordo.
L’ultima caratteristica sta nel fatto che la cedola reale sarà fissata a fine collocamento, ciò perché è stato deciso che il prezzo di emissione sarà alla pari (per non far confondere i piccoli risparmiatori); domani il Tesoro comunicherà la cedola minima reale, tenendo conto che sul mercato esiste un BTP€i scadenza settembre 2016 che quota alla pari avente cedola reale 2,1%, per essere interessante il collocamento, la cedola reale minima deve essere almeno dell’1,9%.
A questo proposito la dottoressa Maria Cannata (responsabile del debito pubblico) ha detto che la cedola sarà generosa e forse leggermente maggiore del corrispondente BTP quindi potrebbe essere del 2,2%.
Infine segnalo che poco fa Borsa Italiana ha comunicato l’Isin IT0004806888.
Ricordo a tutti che se lo spread dovesse risalire, il titolo sul mercato si deprezzerebbe, questa considerazione per molti di voi è ovvia, ma poiché qualche piccolo risparmiatore che non capisce niente di finanza intende aderire, è bene che lo sappia, per non parlare poi del rischio default.

lunedì 5 marzo 2012

ATTENZIONE ALLO SWAP GRECO

In questi giorni i possessori di titoli di Stato della Grecia devono dire se accettare lo scambio tra i vecchi bond con i nuovi (scambio estremamente penalizzante, meglio boicottarlo).
Se le adesioni fossero oltre il 90%, la Repubblica non dovrebbe estendere l'offerta ai rimanenti obbligazionisti, quindi tutto finirebbe bene, ma probabilmente le adesioni saranno sotto il 90% e la faccenda si complica.
In questo caso si creerebbero nuovi buchi di bilancio, la Repubblica ellenica potrebbe estendere lo scambio anche a chi non ha aderito, ciò al mio paese si chiama default; a quel punto le banche dovrebbero liquidare i CDS, se invece si continua a cercare cavilli per non liquidarli, questi strumenti perderebbero di efficacia col risultato che ci sarebbe una vendita sui bond dei paesi periferici dell'Eurozona.
In conclusione temo che nei prossimi giorni lo spread risalga, comunque nel lungo periodo ritengo che continui a scendere.

sabato 18 febbraio 2012

ENEL: SPREAD A 310

Dato l'enorme interesse è stato applicato lo spread minimo sui due bond (310 punti), inoltre il prezzo di emissione per il TF è stato di 99,95 e la cedola come prevista nel post di giorno 8 è stata di 4,875%.
Da Lunedì avverrà la quotazione in borsa, sono convinto che entrambi i bond andranno bene, in particolare ad oggi il TF per me vale circa 102,50, perché l'obbligazione con scadenza simile ed un tasso lievemente inferiore (4,75%) oscilla oltre 102.
Il collocamento di Eni (pur essendo più sicura di Enel) dello scorso autunno, andò male; finalmente i risparmiatori stanno acquistando coraggio prima che sia troppo tardi, perché in futuro questi alti spread potrebbero essere un lontano ricordo.
Ricordatevi la regola aurea del bravo risparmiatore: ACQUISTARE NEI MOMENTI DI DEBOLEZZA!

sabato 11 febbraio 2012

BOND ENEL: CHIUSURA ANTICIPATA

Grande successo per le obbligazioni Enel, lunedì ultimo giorno di collocamento.
Grecia permettendo, in borsa andranno bene.

mercoledì 8 febbraio 2012

BOND ENEL IN COLLOCAMENTO

I bonds sono due, uno a TF e l’altro a TV, hanno durata di 6 anni; si possono prenotare con multipli di 1000 €, mentre il lotto minimo è di 2000 €.
Il collocamento è iniziato il 6 Febbraio e si chiuderà il 24 Febbraio ore 13:30 (salvo chiusura anticipata). Attenzione: coloro i quali vogliono aderire online possono farlo entro venerdì 10 alle ore 17:00! È prevista la quotazione al MOT.

Adesso esaminiamo il bond a TF.
La cedola sarà pagata una volta l’anno in via posticipata ed è calcolata dalla somma di un margine minimo di 310 punti base con il tasso mid swap a 6 anni; il prezzo di emissione sarà inferiore a 100% del valore nominale e, comunque, non inferiore al 99%, prezzo di rimborso sarà alla pari a scadenza in un’unica soluzione; sia il rendimento che il prezzo saranno comunicati entro 5 giorni lavorativi dalla conclusione dell’offerta.
Quanto al calcolo della cedola va detto che vi è un arrotondamento pari al tasso di rendimento effettivo a scadenza, arrotondato all’ottavo di punto percentuale (e cioè allo 0,125%) inferiore; in pratica ai tassi attuali, applicando il tasso minimo otterremo 4,875% al lordo dell’imposta che da Gennaio è del 20%.
Questo bond a tasso fisso nello scenario peggiore ed ai tassi di oggi offre un rendimento effettivo netto del 3,90%, l’equivalente bond a tasso fisso sul mercato rende il 3,45%, va detto che i BTP rendono un po’ di più, ma i CDS sono leggermente più alti.

Passiamo al tasso variabile, la cedola sarà pagata due volte l’anno in via posticipata ed è indicizzata all'Euribor a 6 mesi più lo spread minimo di 310 punti base; prezzo d’emissione alla pari, rimborso in unica soluzione alla pari.
Il corrispondente CCT offre un DM di 2,83%, apparentemente è minore dello spread minimo di 3,10%, però i titoli di Stato sono tassati al 12,50% anziché il 20%, al netto hanno lo stesso rendimento.
Riepilogando lo spread minimo offerto non è male, dato che il rendimento dell’obbligazione a tasso fisso sul mercato è minore del bond in oggetto, mentre il tasso variabile rende quanto i nostri CCT che sono leggermente più rischiosi.
Infine i rischi: l’emittente è piuttosto indebitato ma genera notevole flusso di cassa, chiaramente entrambi bond sono esposti al rischio Italia, inoltre per l’obbligazione a TF esiste il rischio tassi (i cassettisti stiano attenti a questo rischio).

Avvertenza: il presente post non costituisce sollecitazione all'investimento.

lunedì 16 gennaio 2012

I NOSTRI SERVIZI

Oggi parliamo di noi.
Il nostro portafoglio modello denominato “World” che segnala bond in diverse valute (al momento vi sono 11 valute diverse dall’€ per quasi la metà del portafoglio), ha compiuto il primo anno chiudendolo con un lieve guadagno dello 0,64%, (10/1/11 al 13/01/12) il risultato è discreto, sia per il forte aumento del premio per il rischio su molti bond verificatosi lo scorso anno, sia perché nella prima parte dello scorso anno l’Euro si era rafforzato su molte valute; finalmente da qualche settimana a questa parte anche grazie alla nuova gestione della BCE di Draghi, la nostra valuta si sta indebolendo velocemente su diverse valute: pensate che per questo motivo oltre che per un rimbalzo dei titoli in €, questo portafoglio dall’inizio dell’anno è salito dell’1,73% netto!
Credo che ancora l’Euro si svaluti su molte altre valute perché vi è aria di recessione in Eurolandia, di ulteriore abbassamento di tassi, di operazioni di immissione di liquidità.
Chi volesse abbonarsi per un anno a questo servizio, potrà usufruire dell’offerta che scadrà alla fine del mese, di pagare 260€ + IVA anziché 300€ + IVA.

Vi ricordo che esiste un altro portafoglio bond, solo in € che da Gennaio è salito dell’0,90%, il costo dell'abbonamento annuo è di 240€ + IVA.


AVVERTENZE: Chi acquista il portafoglio deve essere consapevole che BSI srl e chi prepara il portafoglio non si riterranno responsabili di vostri eventuali acquisti effettuati; inoltre dovete sapere che le informazioni contenute nel portafoglio non costituiscono sollecitazioni al pubblico risparmio, né raccomandazioni personalizzate, trattandosi unicamente d’informazione standardizzata rivolta al pubblico; infine l’utente prende atto che alcuni titoli potrebbero essere nel portafoglio di chi prepara il report, pertanto sorge un potenziale conflitto d’interessi.