lunedì 13 maggio 2013

CACs


Dallo scorso 1 Gennaio tutte le nuove emissioni di titoli di Stato nei paesi dell’Eurozona (incluse le nuove emissioni sui mercati internazionali) con scadenza superiore ad un anno, saranno soggette alle clausole di azione collettiva (CACs).
Pertanto anche i nostri titoli di Stato sono soggetti alla normativa, invece non lo sono i BOT (la cui scadenza non supera mai l’anno) e chiaramente i Buoni Fruttiferi Postali.
Con le CACs l’emittente può rinegoziare ogni dettaglio del vecchio titolo: dalla decurtazione del valore nominale, al taglio delle cedole, allungare la scadenza, persino cambiare valuta…
Per attuare le CACs, l’emittente deve trovare una maggioranza qualificata tra i creditori che aderendo alla proposta di ristrutturazione del debito, fa si che anche tutti gli altri siano automaticamente costretti ad aderirvi (in pratica si legalizza il default)!
Infatti lo scopo di queste CACs è quello di non far dichiarare ufficialmente default e di evitare le cause giudiziarie che ne seguirebbero (vedasi Argentina), “questo film lo abbiamo già visto” con la Grecia, le CACs furono introdotte addirittura con effetto retroattivo, la maggioranza si trovò perché i banchieri vi aderirono accettando la perdita, ma la BCE “regalò” loro centinaia di miliardi di € al tasso ridicolo dell’1% con i quali si comprarono BTP, Bonos, bond subordinati, che in quel periodo erano molto a sconto anche per colpa della stessa Grecia, recuperando così la perdita (questo discorso è generico e non riguarda le banche cipriote troppo esposte ai bond greci).
Chi ci rimise furono i piccoli risparmiatori, alcuni fondi, le deboli banche cipriote, in pratica quasi tutti quelli che erano contro le CACs perché non avevano altro modo di recuperare la perdita come invece hanno fatto molte banche. Quanto al rendimento, per il momento non vi è differenza tra titoli con o senza CACs, ciò può essere dovuto al fatto che se si dovesse verificare a breve una ristrutturazione non si potrebbe fare a meno di coinvolgere anche i titoli senza la clausola, ma fra qualche anno quando i titoli con queste “sciagurate” clausole saranno la maggioranza, si potrebbe verificare una differenza di prezzo tra le due diverse tipologie.
Alla luce di ciò non vedo il motivo per acquistare questi titoli con la clausola anziché gli altri.
Infine va segnalato il limite massimo di emissioni con le CACs per quest’anno, dovrà essere pari al 45% totale delle emissioni.



2 commenti:

  1. Zio Bond se c'è batta un colpo........dal 13 maggio ad oggi (fine novembre) nessun segno di vita!!!!!!!!!

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  2. Gentile lettore la ringrazio per l'interessamento al blog, in realtà in generale vi è poco interesse per questi argomenti; comunque nei prossimi giorni scriverò un post con le "previsioni" per il prossimo anno.

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