mercoledì 10 febbraio 2010

I PI(I)GS


In inglese pigs significa maiali; con questo acronimo la stampa anglosassone apostrofa le nazioni dell’area Euro mediterranea, in quanto piene di debiti e con scarsa occupazione ovvero Portogallo, Italia, Grecia, Spagna, poiché anche l’Irlanda è nelle nostre stesse condizioni hanno aggiunto una i.
Come saprete a seguito della crisi delle banche, gli Stati che li hanno salvati hanno aumentato i loro debiti, ciò ha tranquillizzato i risparmiatori che hanno i soldi in banca, ma lascia gli Stati in balia della speculazione.
I primi a finire nelle fauci della speculazione sono stati coloro che già prima dell’attuale crisi erano indebitati; in particolare all’interno della nostra area Euro, la Grecia.
Nello scorso autunno in Grecia s’insedia un nuovo governo, il quale fa emergere bilanci pesantemente falsificati dal precedente governo, si scopre così che il deficit rapportato al PIL ammonta intorno al 13%, e non al 3,7%; i bonds vanno a picco e superano un interesse del 6%, si scommette sul default della nazione, anche perché se le nazioni forti dell’Euro salvassero oggi la Grecia, domani dovrebbero salvare altri Stati in difficoltà.
A questo punto entra in crisi il Portogallo in cui l’asta dei “BOT” va quasi deserta, nelle ore successive tocca alla Spagna i cui conti di bilancio risentono della disoccupazione a livelli spaventosi; dei paesi del PIGS rimane l’Italia in cui in futuro, se è vero quanto è stato scritto su “il Fatto Quotidiano” secondo il quale vi sarebbe un ammanco di 15 miliardi nei nostri conti pubblici, la speculazione ci presenterà il conto.
Quello che sta succedendo è che gli Stati con tutti questi debiti, non possono pagare “zero” d’interessi, ma il rischio deve essere remunerato; quindi prevedo in futuro un aumento del premio per il rischio.
Quanto alla Grecia credo che s’interverrà perché altrimenti finiranno nei guai tutti i paesi deboli dell’area, a quel punto nascerebbe l’Euro 2 che apporterebbe pochi vantaggi e tanti svantaggi, magari poi ne riparleremo.
Infine consiglio a chi tra di voi volesse investire sui bonds greci, confidando in un salvataggio, di effettuare gli acquisti in più spezzoni, in misura minima (3%) rispetto al portafoglio complessivo; inoltre bisogna avere una propensione al rischio elevata.
Lunedì prossimo ci dedicheremo al collocamento che si annuncia interessante dei 2 bonds Enel.

4 commenti:

  1. Grazie per l'ottima ed esauriente spiegazione.
    Personalmente credo che dirotterò su qualche titolo greco la liquidità che avevo destinato alla sottoscrizione dei bond Enel e che non riuscirò ad utilizzare se come temo andrà al riparto.
    Pierluigi

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  2. Sempre puntuale e ottima forma
    Andreaa

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  3. BUONASERA ZIO E A TUTTI.
    LE tue considerazioni sono sempre molto equilibrate,l'eccesso lasciamolo agli altri blog...sei un grande e come gia'scritto pilastro fondamentale di MercatoLibero..e di tutti coloro che ti leggono ma.. non solo :-).
    BuonLavoro.
    Saluti a tutti.

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  4. sono molto curioso dei tuoi commento sul collocamento delle due obbligazioni enel!!
    aspetto con ansia!

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