Come sapete la Grecia è prossima al default, solo il piano di salvataggio potrà evitare temporaneamente il peggio.
Questa faccenda mi crea preoccupazioni, vediamo quali.
Innanzitutto non vi è certezza che il piano di salvataggio vada a buon fine perché i tedeschi solo riluttanti a pagare la mala gestione della Grecia che - lo ricordiamo- ha tra l’altro vergognosamente truccato i conti per entrare nell’Euro; da qui l’uscita di Tremonti, secondo il quale se brucia la casa del vicino, anche se ciò è per colpa sua, bisogna intervenire, altrimenti l’incendio si propagherà da noi (i tedeschi si sentono forti, non temono un incendio in casa loro, in realtà un’insolvenza della Grecia metterebbe in difficoltà le loro banche troppo esposte su questa nazione, insieme alle banche francesi).
Il nostro ministro dell’Economia e delle Finanze sa che poiché l’Italia è molto indebitata, subirebbe un danno da un eventuale default della Grecia che farebbe alzare di brutto gli interessi degli altri paesi deboli.
Quindi la certezza che il piano di aiuti possa non concretizzarsi è una prima preoccupazione, ma quella più grande riguarda la possibilità che, anche se gli aiuti fossero concessi (ipotesi probabile) non basteranno in quanto il rapporto Deficit/PIL è fuori controllo, inoltre gli ellenici stanno pagando interessi al 10%, ciò aggrava la situazione, anche sui prestiti che venissero concessi dovrebbero pagare il 5%, che non è poco; quindi per rientrare occorreranno “lacrime e sangue”, si rischia una fortissima recessione e la rivolta sociale.
Intanto la speculazione ha iniziato ad attaccare il Portogallo, prossima vittima designata, vi è il rischio che dovremmo nuovamente intervenire, ma non possiamo materialmente salvare ogni nazione in difficoltà; per quel che riguarda l’Italia la situazione non è rosea, secondo le previsioni dell’FMI il PIL crescerà nei prossimi due anni dell’1,2% contro il 2% previsto dal governo, ciò significa che per rispettare gli impegni presi in tema di bilancio occorreranno nei prossimi 3 anni ben 72 miliardi di €! (fonte “il Fatto Quotidiano”).
Come vedete la situazione è critica, gli sviluppi della crisi sono imprevedibili, per l’Euro si preparano tempi duri, chissà, nascerà l’Euro 2?
lunedì 26 aprile 2010
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Pongo una domanda siamo sicuri che la Germania preferisca la nascita di Euro 2?
RispondiEliminaMi spiego meglio, l'italia dopo la Germania è il secondo produttore manufatturiero in europa, creando una seconda moneta la Germania rischierà di trovarsi una piccola Cina sotto casa.
Finora la Germania ha sfruttato a suo vantaggio l'euro perchè gli ha permesso di tenere a bada l'Italia rimanendo più competitiva.
Cosa ne pensate.
Lapo
Si è come dice lei, infatti, ci fecero entrare nell'Euro per questo motivo; il problema è che l'Euro deve essere una moneta forte, le economie deboli non reggono una moneta forte e hanno bisogno svalutare la propria valuta per essere competitivi.
RispondiEliminacredo più realistica l'ipotesi che siamo le economie forti a uscire dall'euro e non il viceversa, germania e francia usciranno dall'euro per non dover sostenere i costi dei salvataggi di portogallo, spagna e forse italia.
RispondiEliminaa questo punto l'europa tornerà ad essere quella che è sempre stata e che si nasconde dietro una moneta finta, la finiremo con normative e brocrazia europee inutili, smonteremo un inutile parlamento di burocrati, brussels tornerà a essere una città sobborgho di parigi
ma che questa dell'euro fosse una follia pura lo dovevamo scoprire dopo averci rimesso il 50% del nostro potere di acquisto e dopo aver distrutto il dinamismo e la vitalità disorganizzata dell'economia italiana?
speriamo finisca presto
mario