La settimana che si è conclusa è stata nera per i possessori dei bond della Dexia, in Italia sono diffuse quelle della sua controllata Dexia Crediop, facciamo il punto.
Innanzitutto bisogna ricordare che la capogruppo (la cui sede è a Bruxelles) stava facendo default nel famigerato autunno 2008, per evitarlo intervennero gli stati di Francia, Belgio e Lussemburgo, allora a metterla nei guai fu la sua controllata in USA impantanata con i mutui subprime.
Adesso è successo che la capogruppo ha effettuato a sorpresa una grossa svalutazione per 3,6 miliardi di €, poi si teme che possiedano parecchi titoli di Stato della Grecia.
In Italia, inoltre, la controllata ha subito un pesante declassamento di rating da parte di Moody’s, forse causato dal fatto che è in previsione una vendita della società ad altre banche, in tutta questa situazione potrebbero avere avuto anche un peso le parole di Draghi in qualità di presidente del Financial Stability Board (organismo che lavora alla formulazione di proposte per migliorare la stabilita' del sistema finanziario) ''Abbiamo bisogno di un sistema dove,se necessario, le banche possano fallire''; come dire eventuali banche in crisi non devono essere salvate a qualunque costo.
Alla luce di ciò i rendimenti si sono ulteriormente elevati, addirittura le strutturate con scadenza breve offrono rendimenti oltre il 6% e se l’evento si dovesse verificare si può arrivare oltre al 10%; pertanto questi bond della Dexia sono indicati ad un risparmiatore con propensione al rischio non bassa, con un patrimonio non piccolo, quindi il risparmiatore che non possiede queste caratteristiche può valutare l’acquisto in ottica speculativa nella misura massima del 4% del portafoglio.
martedì 31 maggio 2011
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