Oggi vogliamo occuparci del funzionamento dei nuovi CCT denominati CCT-EU che vanno a sostituire i vecchi CCT indicizzati ai BOT più uno spread dell’0,30%.
In pratica il meccanismo dell’indicizzazione dei CCT-EU è semplice, essi sono legati all’ Euribor a 6 mesi più uno spread, che nei due CCT-EU finora emessi è stato dell’0,80%.
Il motivo ufficiale di questa scelta dipende dal fatto che gli stranieri erano riluttanti ad acquistare i CCT legati ai BOT, poi l’Euribor è il classico tasso dei titoli a tasso variabile.
Il tasso dei BOT è legato al rischio paese oltre ai tassi d’interesse, mentre l’Euribor è legato all’aspettativa sui tassi e alla fiducia sul sistema bancario europeo; a questo punto qualche maligno potrebbe pensare che si passa all’Euribor perché il nostro Tesoro in futuro teme una crisi finanziaria dell’Italia, in merito non prendiamo posizione.
Invece vogliamo commentare un passo del comunicato del MEF in cui si spiega il funzionamento di questi strumenti finanziari; si legge che “In un contesto di progressivo ridimensionamento della quota dei titoli a tasso variabile sul totale dello stock dei titoli di Stato, il nuovo strumento andrà a sostituire gradualmente i vecchi CCT , che non verranno più emessi regolarmente.”
Quindi apprendiamo che la quota dei titoli a tasso variabile sullo stock complessivo dei nostri titoli andrà a scendere, questo a nostro avvisa significa che ci si aspetta un rialzo dei tassi nei prossimi anni; è ciò che noi diciamo da mesi, ma vi è un “antidoto” che vi spiegheremo in futuro su quali tipologie di bond puntare in questa situazione, oggettivamente difficile per il reddito fisso.
lunedì 1 novembre 2010
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