lunedì 9 maggio 2011

Il punto sulla tragedia greca e dell’Eurozona

Come sapete il giornale tedesco sempre ben informato “Der Spiegel” ha scritto che la Grecia è pronta ad uscire dall’Euro ritornando alla vecchia Dracma, chiaramente si provvederebbe anche alla ristrutturazione del debito.
Sono arrivate una raffica di smentite sia da parte di politici dell’area Euro che da parte del governo greco, a tal proposito citiamo il ministro delle Finanze del paese ellenico il quale sostiene che se la sua nazione dovesse uscire dall’Eurozona “le conseguenze sarebbero catastrofiche: il debito pubblico raddoppierebbe, il potere d’acquisto crollerebbe, le banche collasserebbero e precipiteremmo in una recessione da guerra. Non ha senso politicamente, socialmente, economicamente. Sarebbe un disastro che nessuno vuole davvero”.
L’impressione che abbiamo è che le voci non siano prive di fondamento, perché i greci non stanno reggendo ai sacrifici e qualche politico cerca la via d’uscita (apparentemente più comoda) del ritorno alla Dracma; ricordiamo le ripercussioni sul fronte dell’Euro e dei PIIGS, di questa decisione: moneta unica a picco, anche Irlanda e Portogallo rischierebbero immediatamente la stessa sorte, mentre i nostri titoli di Stato andrebbero malissimo, problemi di solidità per diverse banche, di fronte a questa catastrofe i politici greci hanno subito pressioni da membri dell’UE affinché non commettano passi falsi, in cambio di concessione di nuovi prestiti.
In queste settimane la nostra divisa è salita troppo velocemente sulle altre monete, anche a causa della politica restrittiva iniziata dalla BCE, ma adesso potrebbe scendere come sta avvenendo da qualche giorno; per chi scommette sul ribasso dell’Euro, esiste un portafoglio obbligazionario con bond anche non in €, forse questi giorni potrebbero essere utili per aderire al servizio: mercatoliberobond@gmail.com.

2 commenti:

  1. Chi crea ricchezzan in Grecia? Il turismo e forse poco altro. La Dracma pagava il 15/20% di cedole. Poi di colpo nasce l'euro e loro entrano (è come ancorare la dracma all'euro)sperando di pagare il 4/5%. Poi scoppia tutto.
    In Argentina si ancorarono con il cambio fisso al dollaro, poi scoppiò tutto.
    Io spero di sbagliare e di essere incompetente, ma temo di no.

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  2. Sono l'unico che invia commenti, ma resisto.
    Direi che a 13 giorni dal mio precedente commento, ormai la situazione è precipitata.

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