lunedì 28 febbraio 2011

Nuove previsioni alla luce della crisi attuale

La crisi delle nazioni mediterranee (soprattutto della Libia) e anche del Medio Oriente sta facendo alzare il prezzo del petrolio.
Come sapete abbiamo sempre sostenuto un aumento sia dei tassi che dell’inflazione, ma adesso con questa situazione questi rischi diventano ancora più forti.
Quanto all’aumento dei tassi, in questi giorni si sono espressi sia membri della BCE, che il governatore Draghi il quale sostiene che i tassi bassi non hanno portato slancio all’economia.
Alla luce di ciò un aumento dei tassi di un punto percentuale in un anno non ci sorprenderebbe, mentre nello stesso arco di tempo l’inflazione potrebbe arrivare al 4%; come sostenuto in precedenti post, la BCE darà più spazio all’inflazione anzichè aumentare pesantemente i tassi (come sarebbe necessario per tenere l'inflazione sotto il 2%), pertanto continueremo ad avere rendimenti reali negativi.
Questo forte aumento del petrolio bloccherà la fragile ripresa, facendoci entrare in stagflazione.
Alla luce di questo scenario bisogna ulteriormente incrementare le obbligazioni inflation linked, vanno pure bene i titoli legati all’Euribor, evitare il tasso fisso con scadenze medie lunghe, molta attenzione alle Steepener senza TARN, perché la curva dei tassi dovrebbe perdere rigidità in quanto aumenteranno di più i tassi a breve che quelli a lunga scadenza.

lunedì 14 febbraio 2011

La tassazione delle rendite finanziarie e la patrimoniale

In questi giorni si fa un gran parlare di patrimoniale, c’è chi la confonde con la tassazione della rendita finanziaria, in realtà sono cose diverse. Iniziamo con la rendita finanziaria.
Essa è il frutto degli investimenti, per esempio il dividendo per chi compra azioni, gli interessi per chi compra i bond, dal punto di vista fiscale si parla di redditi da capitale; la plusvalenza che deriva da un guadagno per esempio sulle azioni, ma anche sui bond è un reddito diverso (fiscalmente compensabile con minusvalenze pregresse).
In Italia una persona fisica in regime di risparmio amministrato paga il 12,50% sulla plusvalenza, così pure sui dividendi, sugli interessi derivanti dai bond con scadenza superiore ai 18 mesi, mentre sugli interessi sui C/C, sui conti di deposito, sulle obbligazioni con scadenza inferiore ai 18 mesi si paga il 27%.
Sono convinto che in futuro la tassazione del 12,50% scomparirà, sarà elevata almeno al 20%.
La patrimoniale è un’imposta che colpisce il patrimonio e non i suoi frutti, cioè la liquidità sul C/C, depositi bancari, titoli finanziari (azioni, obbligazioni, titoli di Stato…), immobili; poi bisognerà vedere come sarà impostata la legge, quali di queste tipologie patrimoniali saranno tassati.
Sono convinto che in caso di emergenza finanziaria l’imposta sarà varata.
Quanto all’equità, va a colpire il ceto medio in quanto i grandi ricchi (alcuni dei quali si sono pronunciati in favore del provvedimento) non la pagheranno, perché hanno già nascosto al fisco i loro patrimoni, collocandoli nei paradisi fiscali.
In Italia chi rimane sempre fregato è il ceto medio, W l’Italia.

lunedì 7 febbraio 2011

Saper leggere le formule di un bond

In un bond si trovano spesso formule che servono a determinare l’interesse; adesso vi mostro le 2 formule delle obbligazioni del post precedente.
L’obbligazione con scadenza 2021, per quanto riguarda la parte variabile quella cioè legata all’inflazione, ha come formula:
Valore Nominale × [ Max (0,00%; 1,50% + 100% × Performance)].
Vi dico subito che per Performance, nel regolamento è specificata l’inflazione area Euro, quindi se genericamente si può dire inflazione area Euro +1,50%, con precisione significa che sarà corrisposta una cedola pari al massimo tra l' 0% ed il valore dell’inflazione + 1,50%, il tutto moltiplicato il valore nominale.
Pertanto se l’inflazione è pari al 3%, la cedola sarà del 4,5%, ma se l’inflazione sarà -2%, a quanto sarà la cedola?
L’altra obbligazione con scadenza 2020 ha la seguente formula:
Valore Nominale × [1,60% + Max (0,00%; 100% × Performance)].
Significa il massimo tra l’0% e l’inflazione, il risultato sarà poi sommato all’1,60%, infine il tutto sarà poi moltiplicato per il valore nominale.
Pertanto in caso d’inflazione al 3%, il tasso sarà del 4,60%; in caso d’inflazione a -2%, quanto sarà la cedola?
Aspetto le vostre risposte tra i commenti.

martedì 1 febbraio 2011

Prima di acquistare occorre riflettere.

Da un po’ di tempo è possibile collocare bond direttamente in borsa senza passare dallo sportello bancario, ciò è un bene perché si evitano i costi inerenti alla raccolta, ma non è detto che il bond sia un affare (l’emittente ha sempre convenienza ad offrire un tasso più basso di quello di mercato), il consiglio è quello di confrontare il rendimento con analoghi titoli già quotati sul mercato.
A tal proposito “The Royal Bank of Scotland Group PLC” quota una valanga di obbligazioni (dato che la banca è molto indebitata), in Italia utilizza questo sistema di raccolta diretta, facendo conoscere ai risparmiatori il collocamento con efficaci messaggi pubblicitari.
Da diversi giorni questo emittente sta collocando tra le altre, la seguente obbligazione: “ RBS Inflazione 2021”, si tratta di un bond decennale, le cui prime 3 cedole sono fisse pari al 6%, le rimanenti 7 sono legate all’inflazione Euro + 1,50%; pertanto ipotizzando, per assurdo, un'inflazione ferma al 2,4%, acquistando a 100 il rendimento effettivo netto a scadenza è del 4,05%; come vedete apparentemente quest’obbligazione offre un rendimento interessante, confrontiamola con una simile.
Lo scorso anno sempre questo emittente aveva collocato un decennale con una logica simile: i primi 3 anni a tasso fisso con cedole del 5,50%, i rimanenti 7, legati all’inflazione euro + 1,60%, immaginando di comprare il bond a 95 e lo stesso scenario inflattivo descritto in precedenza, il rendimento effettivo è del 4,46%.
Il primo bond è più rischioso sia perché ha la scadenza più lunga di un anno, sia per un altro motivo (oggetto del prossimo post), pertanto dovrebbe rendere più del 4,46%.
Come si vede non solo bisogna stare attenti alle obbligazioni collocate allo sportello, ma anche bisogna riflettere nei casi di collocamento diretto.
Il post ha valore didattico e non costituisce sollecitazione all’investimento.