martedì 1 febbraio 2011

Prima di acquistare occorre riflettere.

Da un po’ di tempo è possibile collocare bond direttamente in borsa senza passare dallo sportello bancario, ciò è un bene perché si evitano i costi inerenti alla raccolta, ma non è detto che il bond sia un affare (l’emittente ha sempre convenienza ad offrire un tasso più basso di quello di mercato), il consiglio è quello di confrontare il rendimento con analoghi titoli già quotati sul mercato.
A tal proposito “The Royal Bank of Scotland Group PLC” quota una valanga di obbligazioni (dato che la banca è molto indebitata), in Italia utilizza questo sistema di raccolta diretta, facendo conoscere ai risparmiatori il collocamento con efficaci messaggi pubblicitari.
Da diversi giorni questo emittente sta collocando tra le altre, la seguente obbligazione: “ RBS Inflazione 2021”, si tratta di un bond decennale, le cui prime 3 cedole sono fisse pari al 6%, le rimanenti 7 sono legate all’inflazione Euro + 1,50%; pertanto ipotizzando, per assurdo, un'inflazione ferma al 2,4%, acquistando a 100 il rendimento effettivo netto a scadenza è del 4,05%; come vedete apparentemente quest’obbligazione offre un rendimento interessante, confrontiamola con una simile.
Lo scorso anno sempre questo emittente aveva collocato un decennale con una logica simile: i primi 3 anni a tasso fisso con cedole del 5,50%, i rimanenti 7, legati all’inflazione euro + 1,60%, immaginando di comprare il bond a 95 e lo stesso scenario inflattivo descritto in precedenza, il rendimento effettivo è del 4,46%.
Il primo bond è più rischioso sia perché ha la scadenza più lunga di un anno, sia per un altro motivo (oggetto del prossimo post), pertanto dovrebbe rendere più del 4,46%.
Come si vede non solo bisogna stare attenti alle obbligazioni collocate allo sportello, ma anche bisogna riflettere nei casi di collocamento diretto.
Il post ha valore didattico e non costituisce sollecitazione all’investimento.

Nessun commento:

Posta un commento