domenica 25 settembre 2011

Il punto sul collocamento dei bond ENI

Il collocamento del bond ENI sta risentendo dell’attuale situazione, in passato dopo 5 giorni si chiudeva con l’ammontare massimo collocato, adesso dopo otto giorni lavorativi dall’inizio del collocamento, non siamo ancora arrivati al miliardo di Euro che è l’obiettivo minimo.
Intervistato da MF-Milano Finanza il chief financial officer di Eni, Alessandro Bernini, ha dichiarato quanto segue: "proprio per tenere conto del fatto che negli ultimi giorni i rendimenti dei Btp sono nuovamente saliti, ci stiamo orientando a fissare il rendimento offerto da entrambi i bond nella parte alta della forchetta di 180-280 punti base sopra il tasso mid-swap (per la tranche a tasso fisso) e sopra il tasso Euribor a 6 mesi (per la tranche a tasso variabile)".
In realtà se il collocamento si fosse chiuso dopo 5 giorni, altro che fascia alta della forchetta!
Quindi alla luce ciò per il TF (quasi tutti lo stanno preferendo al TV) si sta prospettando un tasso interessante all’incirca del 4,50% lordo, mentre due anni fa per il collocamento di allora fu del 4%, ma l’imposta era del 12,50%.
Se la crisi dovesse rientrare il collocamento sarà un affare, i migliori affari si fanno nei momenti di debolezza!

lunedì 19 settembre 2011

BOND ENI IN COLLOCAMENTO

I bonds sono due, uno a TF e l’altro a TV, hanno durata di 6 anni; si possono prenotare con multipli di 1000 €, mentre il lotto minimo è di 2000 €.
Il collocamento è iniziato il 14 e si chiuderà il 4 ottobre ore 13:30 (salvo chiusura anticipata). Attenzione: coloro i quali vogliono aderire online possono farlo entro domani alle ore 17:00! È prevista la quotazione al MOT.
Adesso esaminiamo il bond a TF.
La cedola sarà pagata una volta l’anno in via posticipata ed è calcolata dalla somma di un margine (compreso tra 180 e 280 punti base e determinata alla fine dell'offerta) con il tasso mid swap a 6 anni; il prezzo di emissione sarà inferiore a 100% del valore nominale e, comunque, non inferiore al 99%, prezzo di rimborso sarà alla pari a scadenza in un’unica soluzione; sia il rendimento che il prezzo saranno comunicati entro 5 giorni lavorativi dalla conclusione dell’offerta.
Quanto al calcolo della cedola va detto che vi è un arrotondamento pari al tasso di rendimento effettivo a scadenza, arrotondato all’ottavo di punto percentuale (e cioè allo 0,125%) inferiore; in pratica ai tassi attuali il tasso oscillerà tra 3,875% e 4,875% al lordo dell’imposta che da Gennaio sarà il 20%.
Va detto che i BTP rendono molto di più, ma i CDS sono molto più alti! L’ENI è una società solida, i debiti sono circa la metà del patrimonio.
Passiamo al tasso variabile, la cedola sarà pagata due volte l’anno in via posticipata ed è indicizzata all'Euribor a 6 mesi più un margine compreso tra 180 e i 280 punti base; prezzo d’emissione alla pari, rimborso in unica soluzione alla pari.
Ai tassi attuali oscilliamo all’incirca tra il 3,50% ed il 4,50% sempre al lordo d’imposta.
A Piazza Affari è quotata l’obbligazione “Eni 06/2015 Euribor6M+0.89 Eur”, ebbene ai prezzi di Venerdì offre un DM di 210, tendendo conto della scadenza più vicina e quindi meno volatile di quella oggetto in collocamento, quest’ultima dovrebbe offrire un DM almeno di 220 ma personalmente dubito che avremo un premio superiore (a meno che nei prossimi giorni si verifichino ulteriori turbolenze) ai 220 punti base, quindi si può valutare l’acquisto del bond a Piazza Affari; discorso diverso per l’obbligazione a TF, infatti sempre presso Borsa Italiana è quotato un bond a tasso fisso scadenza 2015, il quale offre un premio intorno ai 140 punti base, anche se la 2017 è più rischiosa si può osservare una certa convenienza ad aderirvi.
Infine i rischi: entrambi bond sono esposti al rischio Italia, inoltre per l’obbligazione a TF esiste il rischio tassi.

Avvertenza: il presente post non costituisce sollecitazione all'investimento.

lunedì 12 settembre 2011

Serviranno altri sacrifici!

Come sapete vi avevamo segnalato l’annacquamento della manovra, puntualmente i mercati si sono accorti costringendo così il governo ad un inasprimento della stessa.
Adesso vi diciamo che serviranno altre misure ed anche altri sacrifici anche perché questa manovra è depressiva, invece occorre: liberalizzare l’economia, il commercio, le professioni, ma la casta dei parlamentari si rifiuta di farlo per propri interessi corporativi; anche privatizzare ma ciò non è stato fatto perché vi sarebbe una perdita di potere, di clientele, di ruberie: v’immaginate come avrebbero potuto rubare in Finmeccanica se questa fosse stata completamente privatizzata? Riformare ulteriormente le pensioni, poiché la spesa pensionistica incide pesantemente sulla nostra spesa pubblica, addirittura la BCE ci aveva chiesto di tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici, misura non presa perché troppo impopolare; poi di tagli seri alla casta politica ed anche al clero non se ne parla nemmeno.
Se ci fate caso il governo si muove solo su pressione dei mercati, ciò è un guaio perché nel frattempo si alzano i tassi e bisogna varare misure più dure di quanto sarebbe stato facendo manovre serie in “salute”.
Alcune di queste misure (impopolari) saranno varate alla prossima pressione dei mercati finanziari.
Lunedì prossimo ci occuperemo del collocamento dei bond ENI, sembrano molto interessanti.