Sono stato sempre scettico su una rottura imminente dell’Euro perché questa avrebbe provocato un disastro finanziario, economico, sociale, giuridico e politico; in particolare non è possibile al momento la rottura perché ancora le banche dei paesi forti sono relativamente piene di titoli PIGS (lo scorso anno erano molto piene), ma fra 3 anni questo grosso deterrente potrebbe venire meno, a quel punto teoricamente la rottura si potrebbe verificare.
Dunque grazie all’accordo raggiunto nei giorni scorsi all’interno della BCE si è evitato lo sfascio imminente dell’eurozona, volevo spendere due parole sull’accordo.
Esso è stato raggiunto quasi all’unanimità tra i vari membri, solo la Germania è stata contraria, ciò è importante perché tra i paesi forti gli altri siano stati favorevoli.
Per quanto riguarda il punto di vista tecnico dell’accordo, è importante sottolineare il fatto che i bond acquistati dalla BCE costituiscano normali bond e non come avvenne per la Grecia titoli privilegiati, declassando di fatto gli altri titoli ellenici da ordinari a subordinati; altro punto importante dell’accordo consiste nell’acquisto illimitato dei titoli di Sato, infatti non è passata la linea tedesca degli acquisti limitati ma su questo punto desidero approfondire la faccenda.
Purtroppo l’acquisto dei titoli di Stato è illimitato sulla carta per via della sterilizzazione, essa serve per non creare inflazione perché la BCE potrà comprare bond a patto che possegga il denaro, non lo potrà stampare, quindi se non ha denaro sufficiente non si potranno effettuare acquisti, speriamo che non si arrrivi a ciò; già durante un’operazione simile lo scorso autunno si verificò una scopertura di 9 miliardi € con l’interruzione degli acquisti ( ufficialmente si disse che non vi era più bisogno d’intervenire).
Adesso lo spread sta scendendo velocemente (anche troppo), perché il rialzo degli ultimi mesi era dovuto alle liti in Europa ed all’attendismo della BCE, il rischio Italia vale tra 200-250 punti base, pertanto ancora c’è margine di discesa.
Se si vuole investire sull’Italia, lo si può fare anche con le subordinate di banche italiane ma solo di tipo Lower Tier 2 (sul significato vedasi post del 20/07/09) e per una minima parte del portafoglio; a proposito di portafoglio, nel portafoglio World vi è un interessante obbligazione dell’Unicredit che se si verificherà il rimborso a primavera rende ai prezzi attuali circa il 25% netto! (Per favore non chiedetemi l’Isin)!
Infine giorno 12 la Corte Costituzionale tedesca si pronuncerà sull’ipotesi di aiuti nei paesi in difficoltà, se dovesse essere favorevole (ipotesi probabile oltreché auspicabile) sarebbe consigliabile vendere le valute rifugio (sono salite troppo).
domenica 9 settembre 2012
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Non sarà che l'ultimo rialzo dei bond Piigs dia solo il tempo alle Banche che li hanno in portafoglio di venderli a buon prezzo così da farli comprare al parco buoi e a qualche gestore sprovveduto? Poi tra 1-2 anni i prezzi ritornerebbero giù
RispondiEliminaChiedo scusa ma non ricordavo che questo concetto fosse già contenuto nell'articolo soprastante
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